A cura di Antonio Papa

Vincenzo Rocco, figlio di Gabriele e di Luigia Valenti, nacque a Torre Annunziata il 27 settembre 1893.

Iniziato gli studi presso la Scuola professionale “Alessandro Volta” di Napoli, nel 1913 venne chiamato alle armi per svolgere il servizio di leva.

Dopo pochi mesi di prestazione venne introdotto al corso allievi ufficiali di complemento presso l’81° Reggimento di Fanteria della Brigata “Torino”.

Con la dichiarazione di guerra all’Austria del maggio 1915, conseguita la nomina a sottotenente nel mese di luglio, venne assegnato al 2° reggimento della brigata “Granatieri di Sardegna”, che raggiunse in zona di operazioni sul basso Isonzo presso Monfalcone. 

Successivamente, ai primi di novembre del 1915, seguì il reggimento sulle trincee di Oslavia prendendo parte ai combattimenti per il possesso della “quota 188”, nella terza battaglia dell’Isonzo, durante la quale i granatieri ebbero a combattere con valore e coraggio.
Il successivo 21 novembre, durante l’attacco al Monte Sabotino, dopo aver raggiunto una posizione avanzata sottoposta a violento fuoco di fucileria e armi automatiche, era rimasto come unico ufficiale del reparto e assunse il comando dei reparti, organizzando  la  difesa  della  posizione,  nonostante  i violenti e ininterrotti contrattacchi austriaci.

Per questo condotta eroica gli venne assegnata la Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Con tale atteggiamento di audacia e ardimento combatté nel mese di agosto 1916 nella sesta battaglia dell’Isonzo nel Vallone carsico.

Durante questo combattimento il suo comandante di Compagnia rimase ferito e Vincenzo Rocco, assunse il comando della Compagnia nel momento decisivo della battaglia conducendo i suoi uomini all’obiettivo che gli era stato assegnato.

Anche in questa occasione venne di nuovo decorato con una Medaglia di Bronzo al Valore.

In questa continua esaltazione di dimostrazioni valorose e coraggiose venne investito del grado di Sottotenente in servizio permanente e promosso Tenente nel febbraio del 1917.

Pochi mesi dopo prese parte alla decima battaglia dell’Isonzo. Il mattino del 24 maggio i granatieri si lanciarono all’attacco per la conquista delle quote che davano verso Selo sul Carso.  In serata gli indomiti austriaci ritornarono sulle quote perse, riuscendo a riconquistare alcune posizioni tra qui l’ambita “quota 241”.  Nell’estremo tentativo di rinforzare il reggimento per una riconquista italiana, venne inviata in quella zona l’11esima Compagnia comandata dal Tenente Rocco.

Trovatosi in inferiorità numerica e resosi conto della disperata situazione tattica in cui si ritrovarono le truppe italiane, non avendo via di scampo, decise di resistere sul posto sino all’estremo sacrificio.

Benché più volte ferito, continuò fino alla fine, con abnegazione e ammirevole sangue freddo, ad incitare i suoi uomini a non cedere nessun passo. Infine, colpito a morte, Vincenzo Rocco cadde sul campo di battaglia dell’Altipiano Carsico. Era il 24 maggio 1917.

Con decreto legge del 22 novembre 1917 gli venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

“Medaglia d'oro al valor militare - Tenente (Granatieri, 11a compagnia 2° reggimento "Granatieri di Sardegna”). Data del conferimento: 22/11/1917. Alla memoria".

La motivazione: "Costante e fulgido esempio di slancio, di coraggio e di calma, al comando di una compagnia circondata da ingenti forze nemiche, più volte ferito, non desisteva dal rincuorare i suoi pochi superstiti alla resistenza ad ogni costo, tenendo salda la posizione affidatagli, finché, colpito a morte, cadde sul terreno che non aveva voluto cedere di un palmo. Altipiano Carsico, 24 maggio 1917”.

Nel maggio del 1922 le autorità di Torre Annunziata organizzarono in città la Festa dello Statuto in cui, tra le altre iniziative intraprese per l’occasione, furono ricordate quelle figure che diedero la vita per la Patria.

Prima ad essere decorata con Medaglia d’Argento fu la famiglia del Cav. Rocco, in memoria del figlio Vincenzo, valoroso ed eroico ufficiale dei Granatieri.

Il Generale Gajani appuntò la Medaglia al petto della madre del defunto Tenente, ancora in lutto dopo cinque anni dalla tragedia. La signora pianse, e piansero tutti i presenti, per la commozione.

Il 25 gennaio 1929 la città di Torre Annunziata volle ricordare nel tempo la figura del suo eroico figlio con una lapide commemorativa posta sotto la casa natia, alla presenza del padre e della madre del grande uomo.

Vennero ad onorarne la memoria le principali autorità civili e militari, giunte anche da Napoli, oltre ad appartenenti all’Associazione dei Granatieri, seguiti da una immensa folla che gremiva con la propria affettuosa presenza il Corso principale della città.

Il 28 marzo 1961, inoltre, l’Amministrazione comunale di Torre Annunziata intitolò al Tenente Vincenzo Rocco una strada cittadina.