A cura di Antonio Papa

Un loculo e una scritta: “Matteo Galdi e sua famiglia”.

È quello che ci rimane di un personaggio quasi dimenticato, eppure protagonista di azioni che salvarono la vita a migliaia di persone a seguito di una calamità straordinaria come quella che avvenne l’8 dicembre 1861.

Proprio quella mattina una tremenda eruzione del Vesuvio colpì violentemente la città di Torre del Greco, i cui abitanti si riversarono in massa in cerca di riparo in ogni dove.

Quello che avvenne è facilmente immaginabile. Furono migliaia le persone spaurite e tremanti, in cerca di riparo, terrorizzate a morte dalle continue eruzioni e dal continuo flusso di magma che, riversandosi copiosamente lungo il tragitto della città corallina, provocarono morte e distruzione, con strade e case devastate in pochissimi minuti.

Almeno in diecimila quelli che giunsero a Torre Annunziata per cercare aiuto e conforto. Il sindaco oplontino, Matteo Galdi, non si perse d’animo.

La prima operazione fu organizzare un centro di accoglienza dove tutti vennero sistemati in attesa di poter offrire loro un pasto caldo. Venne attivata immediatamente l'apertura straordinaria dei panificatori per aumentare la produzione di pane da offrire agli sfortunati, tutte operazioni svolte con spese a carico del Municipio di Torre Annunziata.

In tanti vennero ospitati in case private, semplici abitazioni, in attesa che fosse trascorsa la notte. Nei due giorni immediatamente successivi all’eruzione si iniziò a fare la conta dei danni riportati a Torre del Greco, tra la confusione che regnava in quella città, e solo l'intervento della Guardia Nazionale permise di attuare un minimo di ordine tra i cittadini corallini. Tredici ladri, tredici sciacalli, vennero arrestati per furto.

Matteo Galdi, mentre continuava ad assistere gli sfortunati sfollati, scrisse al collega sindaco di Torre del Greco per conoscere lo stato dei più sfortunati, ma non ebbe mai risposta. 

Il 10 dicembre, la cronaca giornaliera iniziò a mettere in risalto l’azione meritoria di Matteo Galdi, ragguagliando con il resoconto degli eventi il popolo italiano. 

A Torre Annunziata erano ancora presenti migliaia di forestieri e il Municipio approntava le razioni di pane e rancio giornaliero per tutti loro. 

Il 14 dicembre venne organizzata una colletta per gli sfortunati abitanti di Torre del Greco; i soldi raccolti vennero dati al sindaco di Torre Annunziata per sopperire allo straordinario sforzo messo in atto dal Municipio oplontino.

Il 17 dicembre iniziarono a concretizzarsi le numerose donazioni per gli sfollati, ma fu clamorosa l'inerzia del Governo, criticato per il ritardo nei soccorsi e ancora assente nell'aiuto economico, evidenziati da numerosi articoli di stampa, mentre veniva esaltata la figura del sindaco Matteo Galdi.

Il 20 dicembre Galdi scrisse alla stampa napoletana per ringraziare della somma ricevuta in dotazione e il direttore De Marco ringraziò pubblicamente il sindaco di Torre Annunziata per l'umanità e l'opera caritatevole svolta nell'aiuto dato alla popolazione di Torre del Greco colpita dalla sventura.

A margine di questa ricostruzione degli eventi e alla descrizione dei fatti accaduti 160 anni or sono, a noi non resta che rendere giusta memoria a Matteo Galdi, grande Uomo e Sindaco, bravo a fronteggiare un evento che avrebbe generato caos e disordine in qualsiasi altra città che non fosse stata Torre Annunziata, generosa e solidale già nei secoli scorsi e all'avanguardia nel fronteggiare eventi catastrofici di tale natura.

Ed è veramente un peccato rimarcare che una persona generosa, di altissime qualità e moralità, come Matteo Galdi, non sia mai stato ricordato in nessuna cerimonia ufficiale a Torre Annunziata e a Torre del Greco. Una dimenticanza inaccettabile!

(Nella foto sopra, Il loculo del sindcao Matteo Galdi nel cimitero di Torre Annunziata. Nella foto in alto, la raffigurazione degli sfollati di Torre del Greco)