A cura della Redazione
Una città come Torre, con molti e annosi problemi, rappresenta un vero e proprio battesimo del fuoco per un giovane sindaco che, pur animato da tanta buona volontà ed entusiasmo, si trova ad affrontare quotidianamente diverse emergenze. Eppure, Giosuè Starita ce la sta mettando tutta per cercare di cambiare volto alla città, anche se finora è stato condizionato da eventi negativi, a cominciare da quello della spazzatura che invade le nostre strade e crea seri problemi dal punto di vista igienico-sanitario. Ed è proprio da questa criticità che iniziamo la nostra intervista. Emergenza rifiuti. Come risolverla a Torre? «Quella dei rifiuti è una situazione drammatica che la nostra città sta vivendo già da prima delle festività natalizie. Indipendentemente dalle iniziative del governo, noi ci siamo attivati autonomamente per individuare un sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti, ma l’Arpac, dopo vari sopralluoghi, ha espresso parere negativo al riguardo. Nonostante ciò, non ci siamo arresi ma abbiamo chiesto l’autorizzazione per il conferimento dei rifiuti fuori dalla regione Campania». La legge finanziaria 2008 stabilisce che se non sarà raggiunta la soglia del 40 per cento della raccolta differenziata entro quest’anno, sarà insediato un commissario ad acta. Come raggiungere questo obiettivo? «Nel luglio scorso, quando l’amministrazione si è insediata, eravamo al 9 per cento ed attualmente siamo al 17, quindi un certo progresso già c’è stato. Comunque abbiamo approntato un piano particolareggiato che ci consentirà, incrementando la raccolta dell’umido, di raggiungere l’obiettivo del 40 per cento entro del 2008, se non ci saranno più queste crisi cicliche dei rifiuti. Inoltre, abbiamo già pronta una campagna di sensibilizzazione sul problema e stiamo sperimentando da tempo in alcuni parchi cittadini la raccolta porta a porta». Un altro problema è quello della criminalità. Lei ha inviato una lettera al ministro degli interni Giuliano Amato per richiedere un forte intervento in tema di sicurezza pubblica a Torre. Ha ricevuto qualche risposta? «Sono ancora in attesa di riceverla, ma abbiamo già fatto un incontro in Prefettura nel corso del quale si è stabilito che, quando sarà stata risolta l’emergenza rifiuti, verrà istituito un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica». Molti cittadini, dopo l’omicidio dell’operaio trentenne Giuseppe Veropalumbo, scrivono al nostro sito per richiedere l’intervento dell’esercito in città... «Personalmente ho richiesto l’applicazione del decreto legge Partenope, in base al quale l’esercito dovrebbe essere impiegato in posti fissi quali tribunali, consolati, musei, ecc., liberando così da questi compiti istituzionali molti agenti delle forze dell’ordine che potranno essere così impegnati in operazioni di contrasto alla criminalità». Ci sono però anche altri problemi. Per esempio quello del recupero di strutture pubbliche abbandonate come l’ex scuola elementare di piazza mons. Orlando e l’ex scuola media Morrone... «Per quanto riguarda la struttura di piazza mons. Orlando, dove dovrebbero essere allocati uffici comunali, abbiamo richiesto una variante al Contratto di Quartiere Due per inserirvi questa struttura e utilizzare così anche per essa le risorse appositamente stanziate. Invece l’ex scuola Morrone, che dovrà ospitare un polo comprendente la Protezione civile, la polizia municipale e altri uffici attinenti, abbiamo attivato un procedimento affinché Torre diventi comune capofila per la Protezione civile e quindi ottenere dei finanziamenti ad hoc». Lei ha caratterizzato l’inizio del suo mandato all’insegna dell’eliminazione degli sprechi. Perché finora non si è proceduto alla dismissione degli alloggi comunali che ci costano centinaia di migliaia di euro all’anno per la sola manutenzione? «Sono già pronti i bandi per le “manifestazioni di interesse” relative alla dismissione immobiliare del Comune. Entro fine gennaio verranno pubblicati e dopo inizierà la vendita degli alloggi per lotti. A mano a mano che saranno incamerate delle risorse esse saranno reinvestite nella riqualificazione di opere strutturali in città». Un bilancio di questi primi sei mesi: quali le soddisfazioni e quali le delusioni. «Sono soddisfatto per la riorganizzazione della macchina comunale e per la ripartenza di opere e progettazione. La delusione, invece, è quella relativa alla crisi dei rifiuti che ha assorbito energie importanti anche dal punto di vista economico». E´ iniziato un nuovo anno: quali impegni e quali auguri per la città? «Gli impegni sono quelli relativi alla realizzazione di Pompei Tech World, nell’ex area Tecnotubi Vega di via Plinio, e a quella della cittadella commerciale nell’ex area Aquila Prefabbricati, di Traversa Andolfi. Sono due progetti importanti per la riqualificazione urbana del territorio e per la creazione di centinaia di posti di lavoro. Si potrà quindi imprimere un colpo di acceleratore all’economia della città e alla sua rinascita sociale. Inoltre, recentemente è stato approvato in giunta il progetto preliminare per la riqualificazione della fascia costiera, compreso il recupero dell’ex capannone industriale della Deriver di circa 7 mila metri quadrati. E’ una premessa importante per un discorso complessivo relativo ad una zona dove verranno create aree verdi ed attività turistico-ricreative. L’augurio, invece, è quello di concorrere ad affermare un clima più sereno, superando la rassegnazione per trasformarla in fiducia costruttiva». SALVATORE CARDONE