A cura della Redazione
Lettera ad un "partito" mai nato Pubblichiamo di seguito il testo integrale della lettera indirizzata al commissario del Partito Democratico di Torre Annunziata on. Aldo Cennamo da parte di Carola Flauto e Salvatore De Rogatis, esponenti dell´Associazione Controcorrente. Caro Commissario del PD di Torre Annunziata on. Aldo Cennamo, se la nascita del PD dipende da accordi tra correnti e componenti di due partiti che hanno cucito insieme un’alleanza a tavolino per una semplice spartizione di potere, allora credo che sia giusto parlare che nulla di nuovo è nato sotto il sole. Il vento di novità ha portato con sé solo qualche nuovo cognome nelle diverse liste delle svariate primarie. Ma si è trattato solo di facciata e non di contenuto. Il nuovo in politica non si può cercare nei neofiti possibilmente donne e preferibilmente giovani. La politica andrebbe riformata nelle sue radici, nella sua natura etica, nelle sue proposte progettuali, in una mission condivisa dai suoi aderenti che riportino il cittadino al centro come effettivo motore di sviluppo delle città. Il compito di ciascun democratico è prima di tutto una presa di coscienza sul comportamento da adottare e sulle azioni da mettere in campo che salvaguardino il bene comune, i diritti inalienabili, il rispetto delle regole e la partecipazione attiva non finalizzati alla sola affermazione del potere personale clientelistico. Se tutti noi condividessimo questi assunti di fondo lapalissiani, automaticamente scomparirebbero le correnti e le appartenenze, e ci sarebbe ossigeno e alimento per far nascere il nuovo PD, forte ed in salute. Ma si è visto ormai che è molto difficile farsi domande semplici e darsi risposte semplici. Probabilmente conviene al vecchio pensiero partitico, rendere farraginoso il percorso che serve alle vecchie logiche per ritardare un effettivo rinnovamento. Non è nostra una lezione di politica, veniamo all’associazionismo, dal volontariato, dall’impegno civico tout court e non avendo mai praticato i partiti prima del 14 ottobre, una volta entrati nel “nuovo PD”, abbiamo cercato di analizzare dal di dentro il significato della comunicazione tra i cosiddetti “animali politici” e abbiamo compreso che, nelle performance pubbliche, gran parte di essi adotta lo stesso stile distaccato e moralistico e nei discorsi così ricchi di buoni propositi, appare molto convincente. Poi si scopre che in effetti non è lo stesso stile comunicativo adottato nelle stanze che contano, dove l’accesso è chiuso ai più e dove le decisioni sono prese da bravi “oligarchici”. La convinzione che quest’ultima affermazione ha un fondamento lo prova l’esempio delle primarie cittadine del PD di Torre Annunziata, dove tremila persone facevano ressa per farsi una tessera del partito, visto che non si trattava dei grandi sconti di un supermercato e che non si vinceva nessun superpremio, quale spinta faceva leva su tutta quella gente, per giunta non tutta immacolata ed educata alla partecipazione? La prima risposta sarebbe: a Torre Annunziata c’è stato il rinascimento democratico e partecipativo, ma sarebbe stata un’offesa all’intelligenza collettiva, perché così non era. Allora la successiva risposta nasce naturale: a Torre Annunziata abbiamo assistito ad una rappresentazione semplicemente più plateale della politica italiana degenerata. Ma in un corpo malato qualche organo ancora sano ha funzionato. La denuncia (del 22 giugno 2008) fatta da noi di Controcorrente che credevamo in una proposta politica dal basso è giunta a buon fine: il PD a Torre è stato commissariato. Abbiamo creduto nel risveglio delle coscienze di quei quadri, di vecchia politica ma ancora portatori del pensiero politico corretto e noi “Controcorrente”, autori della denuncia, adesso non possiamo che rompere gli indugi. Abbiamo fatto silenzio fino ad oggi, per lasciar maturare la decisione più giusta e sana da applicare al partito nascente in una città già troppo malata. Ora non ci resta che ricominciare, cercando di far nascere a Torre Annunziata un laboratorio politico portatore di un reale rinnovamento, capace di coinvolgere menti e braccia giuste per tracciare il percorso di una strada sì difficile, ma sicura da attraversare, perchè consapevoli di condividere una fatica orientata al raggiungimento di un obiettivo fondamentale: il bene comune. ControCorrente Salvatore De Rogatis architetto Carola Flauto scrittrice nella foto, Carola Flauto