A cura della Redazione
“Ma n’do vai, se l’unità non ce l’hai?”. Mancano poco più di due mesi alle elezioni provinciali ed europee e questo refrain riecheggia tra i partiti del centrosinistra sempre più divisi nella nostra città. Il Partito Democratico, dopo le votazioni-bis per eleggere gli organismi dirigenti locali e dopo le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Provincia, è ancora senza la guida di un segretario cittadino e continua ad essere spaccato al suo interno. Anche se il gruppo di Svolta Democratica e Progressista si sta assottigliando sempre di più, dopo la fuoriuscita di Antonio Amura e Amedeo Iovane, e di Andrea Fiorillo che ha aderito a Sinistra e Libertà. Oramai i critici del Pd sono rimasti in tre, Pierpaolo Telese, Ciro Portoghese e Luigi Monaco (che non si è nemmeno iscritto al partito), e si riconoscono nell’associazione “Riformisti nel Mezzogiorno” che continua ad attaccare l’amministrazione, anche con un manifesto. E che riceve, come risposta, un altro manifesto, critico nei loro confronti, da parte di otto consiglieri comunali del partito di Franceschini. Insomma, il Pd è ancora lontano dal ritrovare l’unità interna. E se non ci riuscirà, sarà molto difficile che un proprio esponente possa essere eletto nel collegio Torre Annunziata-S. Maria La Bruna. Non dimentichiamo che poche centinaia di voti possono fare la differenza tra promozione e bocciatura alla Provincia, come insegna l’esperienza precedente della candidatura di Raffaele Di Sarno. Non diversa è la situazione della sinistra torrese, nonostante i tentativi di semplificazione in quest’area politica. Infatti, se è vero che è nata anche nella nostra città Sinistra e Libertà, che riunisce Sinistra Democratica, Socialisti, Comunisti vendoliani e Verdi, ci sono all’interno di essa delle spaccature. Incominciamo, intanto, con il dire che i Verdi a Torre sembrano scomparsi e che di Comunisti vendoliani non se ne vede nessuno all’orizzonte. Quanto alla Sinistra Democratica, essa è rappresentata dal solo consigliere comunale Andrea Fiorillo, candidato in pectore alle prossime elezioni provinciali. In verità, la nascita di questa formazione politica è stata anche legittimata dalla presenza del sindaco di Castellammare di Stabia, Salvatore Vozza, candidato alle primarie per la presidenza della Provincia di Napoli, in una manifestazione che si è tenuta al bar “Nonsolocaffè”. Ma è ancora molto debole per affermarsi a Torre, a meno che... non si unisca con il gruppo consiliare dei socialdemocratici che hanno aderito, nel frattempo, al PSE, e rappresentato da Davide Alfieri, Nunziato Di Capua, Alfonso Contieri e Michele Pinto. E qui cominciano le noti dolenti. Pur essendo i socialisti torresi, ormai, a livello nazionale, parte integrante di Sinistra e Libertà, nella nostra città non legano con Andrea Fiorillo, che ha con loro pessimi rapporti politici e diversità di vedute circa il giudizio sull’amministrazione. A questo punto, cosa accadrà? Andrea Fiorillo continuerà la sua “guerra” con il Psdi locale e ne rifiuterà l’appoggio alle Provinciali, o farà buon viso a cattivo gioco e accetterà l’unificazione con i socialdemocratici? E gli stessi, che sono in quattro, si sentiranno rappresentati da Fiorillo nel nostro collegio o pretenderanno, facendo valere la forza dei numeri, una loro candidatura nella lista di Sinistra e Libertà? Insomma, la matassa si ingarbuglia sempre di più e sarà molto difficile dipanarla. Senza considerare il fatto che Rifondazione Comunista e PdCI avranno un loro rappresentante come candidato alla Provincia e quindi la sinistra, nel suo complesso, scenderà ancora divisa in campo. Con il risultato che nessuno sarà eletto. Soltanto i socialdemocratici, forse, potrebbero realizzare il miracolo, visti i loro consensi elettorali, qualora riuscissero a spuntare una loro candidatura o se decidessero di appoggiare Fiorillo. L’unica formazione politica che, nell’ambito del centrosinistra, non ha problemi interni è l’Italia dei Valori, perché sia il partito che il gruppo consiliare sono compatti nel sostenere la quasi certa candidatura nel nostro collegio del loro leader e capogruppo al Comune, Antonio Gagliardi. Tra l’altro, i sondaggi danno l’IdV in crescita e con il vento in poppa, a livello nazionale, e questo dato sicuramente si rifletterà nella nostra città. L’unico interrogativo è rappresentato dalla risposta elettorale che il partito di Pietro darà nell’altra parte del collegio, a S. Maria La Bruna, dove per tradizione c’è la tendenza ad appoggiare candidati locali al di là delle logiche di partito. Eppure, nonostante questa situazione complessa del centrosinistra non sia affatto incoraggiante, se il Pd riuscisse ad individuare una candidatura unificante, che ottenesse il sostegno di tutto il partito, e se la sinistra non si dividesse tra due candidati ma facesse convergere i voti solo su uno di essi, potremmo avere addirittura tre eletti nel parlamentino provinciale (uno del Partito Democratico, uno di Sinistra e Libertà, se sarà unita e se confluiranno su di essa anche i voti dei comunisti torresi, e uno di Italia dei Valori). Sarebbe un bel colpo e un caso unico nella storia elettorale di Torre Annunziata. Ma ci sarà questa intelligenza politica? Purtroppo, ho proprio paura di no! SALVATORE CARDONE