A cura della Redazione
Comincia a girare la roulette di Starita. Siamo agli inizi di settembre ed è già trascorso il termine del 31 agosto che i partiti del centrosinistra, firmatari del documento politico-programmatico di fine luglio, si erano dati per l’azzeramento della giunta e per la nascita di un nuovo esecutivo. In queste ore, spetta al sindaco far fermare, per otto volte consecutive, sulla sua roulette amministrativa, la pallina sul numero giusto. E ad ogni numero dovrà corrispondere un nome per la sua squadra di governo. Il primo è sicuramente il più facile da indovinare: Giuseppe Auricchio, l’ex ispettore di polizia al quale fin dall’inizio del suo mandato il primo cittadino ha dato la sua fiducia. Quale sarà, invece, il destino degli altri due tecnici? Vincenzo Sola non ha partiti di riferimento, mentre Maria Elefante ormai non è più in quota Italia dei Valori, essendosi allontanata dal partito, e quindi per lei sarà impossibile trovare una casella libera, visto che il documento politico citato dice che “ogni assessore dovrà far riferimento ad un partito del centrosinistra, ad eccezione di un solo tecnico.”. Infatti, il Partito Democratico ha già consegnato la sua “cinquina”, espressione delle varie anime che compongono l’attuale maggioranza di questa formazione politica. Oltre alla riconferma scontata del vicesindaco Tommaso Solimeno e dell’assessore Michele Cuomo, gli altri nomi sono quelli di Pierluigi Ilardi, Carmine Borrelli e Francesco Colletto. Scenderebbero perciò in campo due nuovi assessori già sperimentati, che metterebbero al servizio di Starita l’esperienza maturata nelle giunte dei precedenti sindaci Cucolo e Monaco, e una new entry, il geometra Colletto. Si troverebbe, così, la quadratura del cerchio all’interno del maggior partito del centrosinistra, finalmente pacificato. Lasciando anche una porta aperta ai “dissidenti” di Svolta Democratica e Progressista se però, già da adesso, i due consiglieri Pierpaolo Telese e Ciro Portoghese, iscritti al Pd, dessero dei segnali di disponibilità verso questa svolta che si sta effettuando nella politica cittadina e nell’esecutivo. Quanto al Psdi, rinuncerà ad un assessore e avrà in giunta solo il suo leader, Ciro Alfieri. Anche l’Italia dei Valori è intenzionata a far scendere in campo il suo capogruppo, Antonio Gagliardi, a meno di sorprese dell’ultima ora. A questo punto il Pd sarebbe sovradimensionato nell’esecutivo (con cinque uomini, oltre al sindaco Starita, il Partito Democratico potrebbe benissimo decidere tutto da solo, se non facesse prevalere lo spirito di squadra e il rispetto della pari dignità tra tutti i partiti del centrosinistra), ma è importante, in questo momento, che il Partito Democratico raggiunga il massimo di coesione possibile. Quanto alla Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista faranno prevalere più gli aspetti politici (ritorno al centrosinistra originario) e programmatici (con proposte nuove che vanno nella direzione di un’ulteriore diminuzione di sprechi e spese, di una riduzione sulla tassa sui rifiuti solidi urbani, aumentata con l’ultimo bilancio preventivo, di un azzeramento dell’Irpef per le fasce di cittadini più disagiati) che quelli di partito? E l’Mpa, l’ultima firmataria del documento politico-programmatico? Avrà solo un rapporto istituzionale con la nuova amministrazione, ma se si dovessero consolidare ancor più i rapporti con il centrosinistra, non è escluso che non possa entrare in gioco, nell’immediato futuro, con maggiori responsabilità. Questo soprattutto se i dissidenti del Pd e Sinistra Democratica assumeranno più una posizione critica che costruttiva nei confronti dell’amministrazione. SALVATORE CARDONE