A cura della Redazione
Alea iacta est, il dado è tratto. Questa frase, attribuita a Giulio Cesare quando varcò il fiume Rubicone, si cita allorché si prende una decisione irrevocabile. E nel caso del sindaco Giosuè Starita la decisione di varare una nuova giunta è stata travagliata, ma altrettanto irreversibile. Con la differenza che mentre per Cesare quell’atto fu l’inizio della guerra civile contro Pompeo, per Starita, invece, vuole anche rappresentare la volontà di pacificare il suo partito, il Pd. Ed è, inoltre, un segnale, rivolto ai dissidenti di questa formazione politica per dire “io dei passi avanti li ho fatti, ora spetta a voi”. In verità Lello Ricciardi, esponente dei Riformisti nel Mezzogiorno, sembra aver colto il messaggio, se incomincia ad esprimere dei giudizi positivi sul nuovo esecutivo, pur continuando a mantenere delle riserve sull’attuale amministrazione. Ma ritorniamo al primo cittadino, al quale abbiamo rivolto alcune domande, quasi a metà del suo mandato. Sindaco Starita, qual è la principale motivazione che l’ha spinto a varare questa nuova giunta? «Stiamo attraversando un momento particolare della vita amministrativa della città. Dopo aver ereditato una situazione difficile, attuato una politica di sacrifici e ottenuto dei buoni risultati, è ora il tempo di imprimere un’ulteriore accelerazione, dando una connotazione più fortemente politica alla giunta. Non è un caso che il denominatore comune dei nuovi assessori è rappresentato da una maggiore esperienza politica ed amministrativa, che permetterà di affrontare le diverse e complesse problematiche della città in modo più efficace». Lei è “in mezzo al guado”, nel senso che è vicino alla metà del suo mandato di sindaco. Può tracciare un bilancio del suo lavoro in questi due anni e mezzo? «In questo periodo abbiamo lavorato in maniera intensa, anzi colgo l’occasione di questa intervista per ringraziare i diversi assessori che hanno collaborato con me per il loro prezioso ed importante contributo. I risultati del nostro impegno sono sotto gli occhi di tutti: la riorganizzazione della macchina comunale, l’accorpamento di uffici e il miglioramento delle strutture che li accolgono, l’abbattimento dei fitti passivi con un risparmio di un milione di euro. E ancora tagli alle auto e alle spese di rappresentanza, e persino alla telefonia mobile, anche personale, una maggiore vivibilità in diverse zone della città. Certo, non sono mancate una serie di scelte dolorose: riduzioni di spese per momenti celebrativi e ricorrenze, licenziamenti tra il personale del Comune sia per motivi “ambientali” che disciplinari. Ma devo anche dire che tantissimi dipendenti hanno dimostrato grandi capacità professionali che sono state di aiuto all’amministrazione. E questi sono solo alcuni degli obiettivi che abbiamo raggiunto, ma l’elenco sarebbe lunghissimo in diversi settori». Ma allora, perché annunciare con oltre due anni di anticipo che lei non si ricandiderà per un secondo mandato, se è entusiasta circa i risultati del suo lavoro di sindaco? «Perché essere primo cittadino di Torre è un grande onore, ma richiede anche grande entusiasmo, che non deve diventare abitudinario. E’ giusto, quindi, che ci sia un avvicendamento in questa importante carica pubblica che ricopro con tanta passione. Ed ho preferito dirlo con notevole anticipo, in modo che si possa già individuare, tra qualche anno, chi dovrà ricoprire la carica di sindaco». Prevede nell’immediato futuro un allargamento della sua maggioranza ad altre forze politiche? «Guardo con interesse alle forze centriste e ritengo che prima o poi questo tema politico vada affrontato anche per creare le premesse di un centrosinistra allargato, così come sta cercando di fare il Pd sia a livello regionale che nazionale». Sicurezza a Torre, a che punto? «Sono noti i grandi risultati positivi ottenuti dalle forze dell’ordine e dalle autorità giudiziarie nella nostra città. Anche noi ci stiamo attivando per fare la nostra parte, impegnandoci in vari campi, dalla videosorveglianza al contrasto ad ogni forma di illegalità, innanzitutto racket e usura. Non è un caso che il generale Gaetano Maruccia, comandante provinciale uscente dell’Arma dei carabinieri, verrà nei prossimi giorni a Torre per un saluto. E’ un riconoscimento implicito all’impegno che l’amministrazione sta svolgendo nel settore della sicurezza». Moralità e trasparenza dell’amministrazione... «Della moralità siamo tutti garanti ed io in prima persona. Per quanto riguarda la trasparenza, è presente sul sito del Comune il registro degli atti deliberativi, che ogni cittadino può visionare. E poi la stazione unica appaltante, cioè l’affidamento di forniture, servizi e lavori pubblici alla Prefettura tramite il Provveditorato alle Opere Pubbliche, è un’ulteriore e importante garanzia al riguardo. Siamo stati il primo Comune a farlo in provincia di Napoli, siamo perciò dei pionieri e solo dopo di noi altri hanno seguito questo esempio di trasparenza». SALVATORE CARDONE