A cura della Redazione
E’ l’unica donna alla guida di un partito del centrosinistra. Non le piace, però, né essere protagonista e né presenzialista. Crede nel gruppo, nel lavoro collettivo di una squadra, all’insegna del motto “Uno per tutti e tutti per uno”. E’ la segretaria di un partito che dà voce a chiunque al suo interno, rispettando il pluralismo delle opinioni, ma che quando è il momento delle scelte assume sempre decisioni unitarie. Stiamo parlando di Nives Pagano, la rappresentante dell’Italia dei Valori a Torre da due anni. Segretaria, qual è lo stato di salute dell’Italia dei Valori? «Ottimo, il nostro partito è in continua crescita dalle elezioni comunali del 2007. Siamo passati dal 5 per cento di due anni fa al 6,2 delle elezioni politiche del 2008 e addirittura al 12,6 per cento alle provinciali dello scorso giugno. Ciò grazie alla forza delle nostre idee, alla valenza della nostre proposte, alla competenza delle persone che mettiamo in campo. Il nostro partito è rappresentato in consiglio comunale da tre consiglieri: Raffaele De Stefano, che ha assunto il ruolo di capogruppo dopo la nomina di Antonio Gagliardi ad assessore; Luigi Cirillo e, infine, Francesco Gentile, subentrato da poco in consiglio comunale». Avete molti iscritti? «Un centinaio, ma siamo molto aperti al contributo di tutti, diamo spazio alla società civile nelle nostre liste e siamo disponibile ad accogliere le istanze che ci vengono da tutti i cittadini, anche non iscritti o simpatizzanti. Ma quando c’è il tesseramento siamo molto selettivi, perché vogliamo che i nostri iscritti non siano dei numeri da contare quando ci sono i congressi ma dei militanti da far contare in ogni momento della vita del partito e da valorizzare quando devono assumere degli incarichi nell’interesse della città». Ci può fare un esempio concreto di ciò che dice? «Certamente. Un esempio significativo è rappresentato dal dottor Franco Gentile, che ha creduto nel nostro progetto politico, si è candidato nell’Italia dei Valori e pur raccogliendo notevoli consensi è stato il primo dei non eletti. Ebbene, quando si è trattato di indicare un nome come assessore nella prima giunta Starita il prescelto è stato lui, non solo per premiarlo per il contributo di voti che ha portato al partito ma anche e soprattutto per valorizzare le sue capacità e competenze. Non dimentichiamoci, inoltre, ». Ma poi si è dimesso da questo incarico... «E’ vero, e ciò gli ha fatto onore. Perché quando si è accorto che i suoi impegni da assessore non gli consentivano di espletare al meglio i suoi doveri di medico, ha fatto prevalere gli interessi dei suoi assistiti e non quelli personali, dimostrando che gli uomini dell’Italia dei Valori non sono attaccati alla poltrona ma alla loro dignità professionale. Poi quando è entrato in giunta Antonio Gagliardi, è subentrato in consiglio comunale per essere al servizio della città con un compito altrettanto importante di quello di assessore ma meno gravoso». La professoressa Maria Elefante, però, è stata “dimissionata” dal vostro partito quando avete deciso di uscire dalla giunta... «Era la seconda dei non eletti e l’abbiamo indicata per l’Assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, dove si è ben distinta. Ma quando in sede di bilancio preventivo è stato bocciato il nostro emendamento che puntava ad azzerare l’Irpef per le categorie più svantaggiate economicamente, abbiamo deciso di uscire dalla giunta. Anche perché il quadro politico della maggioranza stava mutando, con una commistione e confusione tra centrosinistra e centrodestra. La professoressa Elefante in un primo momento ha seguito le indicazioni dell’Italia dei Valori dimettendosi, poi ha preferito rientrare nell’esecutivo, in quota al sindaco. Allora le nostre strade si sono divise. Ci è dispiaciuto, anche in considerazione del fatto che solo il nostro partito l’aveva valorizzata come assessore, cosa che non era mai avvenuta quando la docente universitaria aveva militato o si era candidata in altri partiti». Ora il vostro assessore è Antonio Gagliardi... «Sì, il nostro partito ha richiesto ed ottenuto l’assessorato più gravato da problemi ma anche il più significativo per il futuro di Torre, quello alle Finanze e alle Attività Produttive. Con un Comune sempre alle prese con difficoltà di bilancio e con le fabbriche che chiudono, è una vera e propria responsabilità assumere questo incarico. Ma l’assessore Gagliardi ha le capacità, le competenze e l’esperienza necessarie per affrontare questi problemi. Riproporrà l’azzeramento dell’Irpef per i cittadini indigenti, affronterà il tema ostico di un contenimento dell’aumento della Tarsu, cercherà di far decollare la Zona Franca Urbana e di creare le premesse per la ripresa occupazionale, il tutto sempre nell’ambito della collegialità della giunta». Politicamente, quale sarà la vostra prossima iniziativa? «Unire il centrosinistra, rilanciare l’Ulivo nella nostra città, dare un forte sostegno al sindaco Starita su queste basi politiche e su quelle programmatiche concordate a fine luglio. E organizzare il congresso cittadino agli inizi del nuovo anno, prima delle prossime elezioni regionali». Si ricandiderà come segretaria dell’IdV? «Nel nostro partito tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. I nostri ruoli sono intercambiabili e possiamo essere segretari, consiglieri, assessori ma anche ritornare ad essere dei semplici iscritti. Non siamo protagonisti per forza ma solo partecipi delle scelte che vengono fatte dal gruppo che guida l’Italia dei Valori a Torre. E’ questa la nostra forza, non essere attaccati alla poltrona ma impegnati in prima fila per tutelare gli interessi dei cittadini. Ecco perché sempre più elettori ci accordano la loro fiducia». SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 13 novembre 2009)