A cura della Redazione
La scure del Governo si abbatte sugli Enti Locali. “Saranno tagliate 50 mila poltrone”, afferma il ministro leghista Roberto Calderoli, titolare del Dicastero per la Semplificazione Normativa. Assessori e consiglieri provinciali e comunali, comunità montane, city managers e difensori civici comunali saranno destinati a subire un drastico ridimensionamento o, addirittura, la soppressione. E’ quanto previsto dal disegno di legge presentato dallo stesso Calderoli ed approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri lo scorso 19 novembre. Quali ripercussioni avrà a Torre Annunziata questo provvedimento, quando verrà approvato dal Parlamento? I consiglieri dovrebbero diminuire del venti per cento e gli assessori non dovrebbero essere superiori ad un quarto degli stessi consiglieri. Perciò, i primi passeranno da 30 a 24, i secondi, invece, da 10 ad un massimo di 6. Il nostro sindaco, Giosuè Starita, ha fatto già sentire la sua voce, esprimendo un’opinione al riguardo su un quotidiano locale: “I cittadini si sentiranno meno rappresentati in Consiglio comunale - ha affermato il primo cittadino -. In democrazia la pluralità è importante”. E poi ha aggiunto: “Se per economizzare si riducono i consiglieri, non vedo perché non debba ridursi anche il numero dei parlamentari, anzi bisognerebbe partire dal Governo con i tagli, per poi arrivare agli Enti Locali”. Con quest’ultima affermazione, Starita ha fatto centro, perché ha individuato “il punto debole” di questo disegno di legge e di coloro che lo hanno proposto e approvato. In parole povere: i tagli “agli sprechi” iniziano sempre dagli altri! Si parla da anni di riduzione del numero di parlamentari e di ministri e sottosegretari, ma non si approda mai ad un fatto concreto. Perché i “tagliatori di teste” dovrebbero partire dalla loro categoria, dando l’esempio. Solo chi sacrifica prima se stesso è credibile quando chiede sacrifici agli altri! Ma, purtroppo, anche in questo caso non è stato così, perché viene sempre applicato il vecchio ed efficace proverbio “Fai quello che dico io, ma non fare quello che faccio io!”. Ciò senza entrare nel merito del disegno di legge, che potrebbe anche essere giusto in linea di principio, dal momento che punta a diminuire “le spese della politica”, ma che dovrebbe essere “concertato”, per esempio con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), e per essere coerente, dovrebbe iniziare dall’alto per arrivare successivamente nelle realtà locali. Ma continuiamo nell’analisi di questo provvedimento del Governo. Per Torre Annunziata è prevista l’abolizione della figura del city manager (o direttore generale). Tuttavia, il sindaco Starita lo ha già fatto fin dall’inzio del suo mandato. Infatti, il primo cittadino, dopo una sua specifica valutazione, lo ha ritenuto non utile per l’amministrazione. Quindi, non ci sarà alcuna ripercussione o cambiamento al riguardo. Il disegno di legge prevede anche la soppressione dell’istituto del difensore civico. Infatti, l’art. 16, comma 1, stabilisce che “a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, è soppressa la figura del difensore civico di cui all’art. 11 del Testo Unico ad eccezione di quello delle Province. Le funzioni di difensore civico comunale possono essere attribuite ai difensori civici dellla Provincia nel cui territorio rientra il relativo Comune, che assumono la denominazione di difensori civici territoriali”. Ciò che significa? Dovremo rinunciare alla figura del difensore civico nella nostra città? Niente affatto! Perché il successivo comma 3 precisa che “fatto salvo quanto previsto dal comma 1, i difensori civici eletti ai sensi del citato art. 11 e in carica alla data di entrata in vigore della presente legge cessano dalle loro funzioni alla scadenza del proprio incarico”. A meno che il comune di Torre Annunziata non decida, per risparmiare, di anticipare questa decisione e di seguire l’esempio della vicina Boscotrecase che, eliminati dallo Statuto comunale gli articoli relativi al difensore civico, l’ha abolito ed ha “esautorato” la nostra concittadina, l’avvocato Maria Olimpia Venditto. Ci auguriamo, però, che non venga soppressa questa figura istituzionale. La mia non è solo una difesa di ufficio di questa carica che ho ricoperto per primo, ma anche dell’importanza che essa riveste per i cittadini che hanno nel difensore civico, nel caso di Torre l’avvocato Marino Galbiati, il garante dei propri diritti. E infine perché il lavoro del difensore civico è “quantificabile”, in quanto ogni anno presenta una relazione sottoposta all’esame del Consiglio comunale che esprime la propria valutazione al riguardo. Ma qual è l’opinione di forze politiche, assessori, consiglieri, associazioni e cittadini su questo disegno di legge e sugli specifici provvedimenti che esso prevede anche per la nostra città? Sarebbe il caso di conoscere come la pensano e quali eventuali modifiche andrebbero proposte dall’opposizione quando sarà discusso (e approvato con voto di fiducia?) in Parlamento. SALVATORE CARDONE (Dal periodico TorreSette di venerdì 11 dicembre 2009)