A cura della Redazione
Quando ero giovane pensavo che la verità stesse da una sola parte. Lesperienza di vita, invece, mi ha insegnato che ognuno possiede una parte di verità e che solo il confronto tra idee diverse può far scaturire, forse, la vera verità. Questa mia considerazione evidenzia tutta la sua fondatezza se applicata alla politica torrese, dove ciascuna parte in causa pensa di essere nel giusto. Da cinque anni, cioè da quando è iniziato il dopo Cucolo, il sindaco che ha guidato la nostra città per ben due lustri, il centrosinistra è avvelenato da continue lotte, spesso fratricide, che hanno fortemente condizionato lattività amministrativa. Nel 2005, il nome del nuovo candidato a sindaco per il centrosinistra doveva uscir fuori da una terna rappresentata da Vincenzo Ascione, Roberto Azzurro e Pierpaolo Telese, se ci vogliamo limitare solamente agli amministratori più esperti e rappresentativi della nuova classe dirigente dei Democratici di Sinistra, il partito di maggioranza relativa. Perché altrimenti, bisognerebbe fare i nomi anche di Antonio Gagliardi, dellItalia dei Valori, e del socialista (ora Pd) Francesco Porcelli.
E, almeno allinizio, lorientamento fu per Telese, mentre successivamente le preferenze del centrosinistra confluirono sul nome di Porcelli. Ebbene, allultimo momento, spuntò dal cilindro Luigi Monaco che però, pur essendo torrese, fino ad allora era stato consigliere comunale e Trecase e quindi non era un profondo conoscitore della realtà amministrativa della nostra città. Su di lui ci fu la convergenza di gran parte del centrosinistra, vinse le elezioni con ampio margine, al ballottaggio, e divenne primo cittadino. In quel momento, nonostante le divisioni presenti nello schieramento del centrosinistra, rappresentava non solo quella coalizione ma lintera città. Eppure, dopo due anni, fu mandato a casa, mentre doveva essergli consentito di condurre a termine la sua consiliatura e poi di rendere conto del suo operato alla scadenza del mandato. Ad uno sbaglio dei suoi oppositori, però, si aggiunse un suo errore personale, perché si candidò alla testa di uno schieramento di centrodestra, anche per uno spirito di rivalsa, comportandosi in modo incoerente rispetto al suo essere uomo di sinistra, come dimostra ancora oggi la sua collocazione allinterno di Sinistra Ecologia e Libertà. Sarebbe, però, un errore ancora più grave creare oggi un fronte anti Starita per ripetere la stessa operazione politica di tre anni fa. Perché errare è umano, ma perseverare è diabolico! Significherebbe, ancora una volta, non tenere in alcun conto il volere degli elettori che nel 2007 hanno assegnato una larga vittoria allattuale primo cittadino che per di più, a differenza di Monaco, è stato sostenuto da tutto il centrosinistra, senza esclusione alcuna. E poi, quale sarebbe la sua principale colpa? Quella di aver aperto la giunta al Movimento per lAutonomia! Un partito il cui nocciolo duro è costituito dallex Italia di Mezzo che tre anni fa avrebbe voluto far parte del centrosinistra ma che fu respinto allopposizione per calcoli puramente elettoralistici. Un partito che, nonostante ciò, ha sempre assunto un atteggiamento non pregiudiziale verso lattuale amministrazione e che anzi, spesso, è stato a favore di essa. Un partito che ha fatto entrare nellesecutivo una persona degna di stima, lavv. Francesco Cacace, un professionista capace e competente che non si è mai fatto largo, a forza di spintoni, per emergere nella politica torrese ma che, proprio per questo, è ancor più apprezzabile. Si dirà, e questa tesi lho sostenuta anchio in diversi miei articoli, che lMpA è un partito alleato con il centrodestra, al governo nazionale e alla Provincia. Se è vero questo, è altrettanto vero che il suo leader, Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia, ha scaricato parte del PdL e continua a governare con lappoggio implicito del centrosinistra. E alla Regione Campania il candidato del suo partito alle prossime elezioni è un parlamentare ex Pd, Riccardo Villari, che ha assunto, almeno per il momento, una posizione autonoma dal centrodestra ed equidistante dai due poli. E non dimentichiamo che lattuale segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, guarda con grande attenzione a questa evoluzione dellMpA e la incoraggia, così come sta facendo giustamente anche con lUdC, perché ha capito che per vincere alle elezioni regionali e alle Politiche del 2013 è necessario lallargamento del centrosinistra allarea moderata. E per finire, lo stesso sindaco Starita ha dichiarato, per quanto riguarda lingresso in giunta dellMpA, in unintervista rilasciata al nostro giornale un mese fa, di avere il pieno appoggio dei vertici regionali del Pd, con i quali mi sono confrontato prima di assumere questa decisione, e finora nessuno ha provato a smentire questa sua dichiarazione.
Unaltra obiezione che si muove al primo cittadino, anche condivisibile, e che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i partiti del centrosinistra prima di nominare assessore Cacace. Ma quale sarebbe stata la posizione del Pd spaccato in due su questo problema, e senza un organismo dirigente legittimato politicamente ad esprimere la propria opinione? La soluzione era rappresentata da un congresso cittadino del Partito Democratico che eleggesse un segretario, possibilmente condiviso, ed esprimesse una linea politica ben precisa. La data di indizione del congresso, tuttavia, è stata sempre rinviata ed il sindaco, nellattesa, si è fatto anche logorare da un centrosinistra rissoso e da una maggioranza traballante. Poi ha deciso che era giunto il momento di una svolta, ha rotto gli indugi ed ha messo tutti davanti al fatto compiuto, con una sua scelta personale. In tal modo ha reso stabile la sua maggioranza e potrà continuare il suo cammino amministrativo, fino al termine del mandato, in piena tranquillità. Anche se i problemi che lo assillano sono tanti altri, e tutti legati ai continui ostacoli che incontra lamministrazione nella realizzazione del programma che si è dato, tra lavori pubblici bloccati (Tribunale, corso Vittorio Emanuele III, bretella porto-autostrada, Cittadella commerciale, Pompei 2000) e promesse non mantenute dal governo nazionale (Zona Franca Urbana). Perciò il centrosinistra, a questo punto, deve collegialmente fare una seria autocritica. Uno schieramento che poteva contare, sulla carta, su ben diciannove consiglieri comunali (11 Pd, 3 IdV, 3 Psdi e 2 SL), quindi pienamente autosufficiente e in grado di governare da solo, invece si è diviso e non è stato capace di assicurare un stabile appoggio al primo cittadino che tutti hanno proposto, sostenuto ed eletto. Che cosa avrebbe dovuto fare il sindaco dinanzi a questa situazione? Dimettersi o aspettare di essere dimissionato anche lui? Invece, ha fatto prevalere la governabilità, ha aperto al Centro ed ora può contare su venti voti, inclusi i tre bersaniani meno critici nei suoi confronti e rappresentati in giunta da altrettanti assessori. A questo punto, se e quando si terrà il suo congresso cittadino, il Pd dovrà lavorare per unire il partito ed il centrosinistra, accettare il dato di fatto dellingresso in giunta dellMpA, ma soprattutto unire tutte le migliori energie della città per affrontare, sul piano programmatico, una situazione sociale esplosiva che rischia di travolgere lintera città. Perché sono ormai necessari ed urgenti interventi nel campo del lavoro e delle politiche sociali, di aiuto alle fasce più deboli della popolazione e agli emarginati. Alla positiva ed efficace repressione della criminalità bisogna affiancare unazione di prevenzione e di recupero di coloro che vivono ai margini, in stato di precarietà e di forte disagio economico. Altrimenti, nonostante lincisiva azione di magistratura e forze dellordine, la nostra città non riuscirà mai a raggiungere lambizioso obiettivo della sicurezza, della vivibilità e dello sviluppo, sociale, culturale ed economico.
Investire nello sviluppo è il miglior antidoto alla criminalità. Ci auguriamo che questa frase, pronunciata dal bravo ministro degli Interni Roberto Maroni qualche giorno fa, sia applicata concretamente dal Governo nella realtà di Torre.
SALVATORE CARDONE
Dal settimanale TorreSette del 22 gennaio 2010