A cura della Redazione
Ancora un flop della maggioranza che sostiene il sindaco Starita. La seduta del consiglio comunale di ieri sera è stata disertata da tutti, o quasi, i consiglieri comunali: presenti solo il presidente del consiglio Raffaele Sentiero e il consigliere Aldo Ruggiero. Su tre consigli comunali indetti dalla nuova amministrazione, due non si sono svolti a causa della mancanza del numero legale. All’ordine del giorno di ieri c’era una sfilza di debiti fuori bilancio, già posti in discussione nella seduta del 7 ottobre, ma in quella data si preferì rinviarne l’approvazione. Intanto più il tempo passa più maturano ulteriori interessi a favore dei creditori che vantano somme di denaro nei confronti del Comune. La défaillance di ieri sera, vista l’assenza compatta della maggioranza, fa presumere che fosse preventivata, presumibilmente perché non c’è ancora chiarezza al suo interno circa la distribuzione di prossime cariche istituzionali. La prima di queste è la presidenza del consiglio. Sentiero ha già anticipato che intenderebbe dimettersi da consigliere comunale per dedicarsi completamente al suo incarico di consigliere regionale. La presidenza dovrebbe essere “ereditata” da Gioacchino Langella, collega del suo stesso partito (Noi Sud). Ma l’Api ne rivendicherebbe la titolarità, anche in virtù della sua consistenza in consiglio comunale, con quattro rappresentanti. Richiesta del tutto legittima, se si pensa che Noi Sud, sempre con quattro consiglieri comunali, ha due cariche di primo livello (un assessore e la presidenza del consiglio); che i cinque consiglieri dissidenti del Pd hanno tre presenze in giunta e la presidenza della Multiservizi; che il dissidente SEL, con un solo consigliere, ha un assessore. Inoltre ci sarebbe da accontentare altri consiglieri in lista di attesa, che rivendicano una loro rappresentanza in giunta. Se queste sono le premesse ci dobbiamo attendere un consiglio comunale che funziona a singhiozzo, in base ai “mal di pancia” di questo o quel consigliere. E’ una dimostrazione evidente, semmai ce ne fosse ancora bisogno, del fatto che quando non si tiene conto del ruolo dei partiti, delegittimandoli, si va incontro ad atteggiamenti personalistici che provocano continue instabilità nel governo della città.