A cura della Redazione
In queste ore si fa un gran parlare degli avvisi che stanno ricevendo decine di famiglie torresi dall´Ufficio Tecnico del comune di Torre Annunziata relativamente alle pratiche di condono edilizio. E´ bene subito specificare una cosa. Il pagamento, in alcuni casi, di ulteriori oneri richiesti ai titolari delle pratiche da parte della So.ge.tecno, società che sta curando le pratiche per conto del Comune, non rappresenta l´atto finale per poter ottenere il condono, bensì sono atti formali propedeutici per poter avviarne la procedura. Lo stesso assessore all´Urbanistica Francesco Bisogno aveva ribadito in una recente intervista la necessità di redigere un Piano comunale di valutazione della compatibilità paesistica ed un Programma di recupero urbano per sbloccare le pratiche. Di diverso avviso l´ex assessore all´Urbanistica Luigi Colucci ed attualmente presidente del Circolo SEL "SandroPertini". "Dall’intervista all’Assessore Bisogno - afferma - emerge che nell’ultimo mese l’Amministrazione Comunale è andata completamente in confusione sulla questione del condono edilizio. Non si capisce per quale motivo documentazioni identiche vengono chieste ai cittadini prima dalla stessa Amministrazione e poi successivamente dalla società che ha avuto in affidamento il servizio di svolgimento delle pratiche, con un dispendio inutile di carta e un aggravio inconcepibile delle procedure. A ciò va aggiunto - continua Colucci - il messaggio ingannevole che è circolato in città su uno strumento che è legittimo e può essere utilizzato in presenza di un piano urbanistico di là da venire. E poi si sovrappongono misure previste da normative differenti la l. 47/85, la l. 724/94 e la l. 326/2003, ingenerando tensioni tra i richiedenti il condono, solo per la superficialità con cui si applicano le norme in materia. Facendo qualche calcolo - conclude l´ingegnere - e moltiplicando l’importo che è stato chiesto ai cittadini per il numero delle pratiche da fare, ci viene il dubbio che la questione del condono più che politica sia diventato un “affare” per qualcuno".