A cura della Redazione
Prima della pubblicazione del secondo atto de “Il bavaglio alla stampa”, sceneggiata tipicamente torrese scritta ed interpretata da Gioacchino Langella (nella foto), presidente del Consiglio comunale di Torre Annunziata, è doverosa una premessa. La legge 267/2000 consente la “possibilità di documentare via Internet lo svolgimento delle sedute pubbliche del consiglio comunale, purché i presenti ne siano informati e non vengano diffusi dati sensibili”. Memorizzate cortesemente questa frase virgolettata (che è una legge dello Stato italiano!) prima di leggere il comunicato che segue indirizzato alla redazione di Radio Nuovevoci (e diffuso per conoscenza anche ad altre testate locali) a cui, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, lo stesso Langella impedì di documentare in diretta streaming i lavori dell’assise. La nota diffusa da Gioacchino Langella E’ con vivo e sincero piacere che, nella qualità istituzionale di presidente del Consiglio Comunale di Torre Annunziata, mi pregio riscontrare la loro (di Radio Nuovevoci, ndr) nota del 19.05.2011 prot. 13770. Nel rispetto precipuo del diritto alla cronaca giornalistica che pure questo Ente intende tutelare e garantire prioritariamente, a far data dalla presente e nelle more della predisposizione e dell’approvazione di apposita norma regolamentare che disciplini la questione trattata, qualsiasi emittente televisiva nazionale e locale che voglia video riprendere sedute pubbliche dell’organo consiliare torrese potrà farlo solo se autorizzato di volta in volta su richiesta, per talune brevi fasi di ciascun Consiglio concordate in ragione dell’ordine del giorno da svolgersi, in via non sistematica, gratuitamente e senza diritti di esclusiva. Ovviamente ciascun emittente, nell’adempimento dei propri compiti di informazione giornalistica, avrà cura di attenersi al relativo Codice Deontologico allegato al Dlgs 196/03 in materia di Privacy e ad ogni altro provvedimento emanato al riguardo dallo stesso Garante. Nel frattempo, il presidente Langella ha provveduto ad inviare anche una nota alla Commissione Consiliare Affari Istituzionali, affinché la stessa provveda con urgenza a dare le opportune direttive per la predisposizione dell’integrazione al Regolamento Comunale da approvare in Consiglio Comunale, sulle videoriprese televisive delle sedute del Consiglio Comunale. Langella continua a bluffare! E lo fa con una sfacciataggine davvero sconcertante permettendosi di violare di nuovo la legge, peraltro molto chiara in materia. Ci dispiace per lui, ma nelle more della predisposizione e dell’approvazione di apposita norma regolamentare che disciplini la questione trattata, vige la 267/2000 che, ribadiremo fino alla noia, non prevede alcuna autorizzazione da parte di nessuna autorità comunale, ma semplicemente una comunicazione della testata giornalistica che intende occuparsi dell´assise comunale. Poi quando un giorno la Commissione Consiliare Affari Istituzionali provvederà a dare le opportune direttive per la predisposizione dell’integrazione al Regolamento Comunale da approvare in Consiglio Comunale, sulle videoriprese televisive delle sedute del Consiglio Comunale, allora le testate giornalistiche si atterranno al suddetto “Regolamento” che, purtroppo per Langella, oggi non disciplina alcunché in materia. Quindi le disposizioni emanate nel comunicato sopra riportato sono assolutamente arbitrarie e prive di ogni fondamento giuridico. In pratica l’ennesimo attentato alla libertà di stampa.