A cura della Redazione
«L’etica e la dignità valgono più di una vittoria elettorale». Con queste parole, il candidato sindaco dell´Alleanza Straordinaria, Vincenzo Sica (foto), replica al comunicato del primo cittadino, Giosuè Starita, che aveva denunciato la presenza di un pregiudicato in una delle liste che lo sostiene. La Prefettura di Napoli ha diramato una nota con la quale dichiara incandidabili, per motivi che ancora non conosciamo, due aspiranti consiglieri comunali appartenenti ad altrettante liste: l´Api, che sostiene Starita a sindaco, e Ripartiamo, che appoggia Gennaro Di Paolo. Sembrerebbe, inoltre, che le indagini abbiano riguardato altri tre candidati, nei confronti dei quali la Prefettura non ha emesso ancora nessun provvedimento. Tra di loro, ci sarebbe la persona a cui Starita fa riferimento nel suo attacco a Sica. «Da informazioni assunte, anche presso la stampa, rilevo che si tratterebbe di un candidato di una lista civica (l´Arca, ndr) - afferma Sica in un comunicato -. Mentre attendo una comunicazione ufficiale che contenga la nota integrale inviata dalla Prefettura, provo un sentimento di amarezza ed avverto il dovere di chiedere scusa ai miei concittadini per non avere, con la cura e l’attenzione necessaria, verificato la composizione delle liste, né intendo invocare l’alibi dell’assunzione di responsabilità che ogni candidato individualmente sottoscrive al momento dell’accettazione della candidatura. Quali che siano le determinazioni della Magistratura - prosegue l´ex city manager del Comune di Torre Annunziata -, il candidato in questione è politicamente espulso dalla coalizione ed è perentoriamente invitato a ritirarsi, ad horas, dalla competizione elettorale. Resta, invece, la denuncia e l’appello per evitare condizionamenti ed infiltrazioni criminali - scrive ancora Sica -. Ho rivolto, qualche giorno fa, nel corso di una conferenza stampa, una richiesta agli organi dello Stato (Prefettura, Magistratura e forze dell’Ordine) affinché vi sia durante la campagna elettorale un’attività di prevenzione tesa ad evitare qualsiasi condizionamento malavitoso della competizione. Ribadisco la mia richiesta e plaudo all’accertamento prodotto dagli organi competenti a cui rivolgo un appello affinché tale attività continui. Voglio dichiarare quello che sento: non voglio voti anche solo sospettati di essere opachi!». Infine, Sica lancia la sfida a Starita: «Assumo pubblicamente un impegno: non voglio, qualora fossi eletto, tra i miei sostenitori in Consiglio Comunale, personalità che prima o durante il mandato siano oggetto di iniziative della Magistratura penale. Inoltre, non nominerò assessore o componente di CdA, chiunque sia stato condannato con sentenza definitiva o abbia patteggiato pene o abbia beneficiato della prescrizione per reati contro la pubblica amministrazione. Sfido Starita ad assumere dinanzi alla pubblica opinione il mio medesimo impegno ed a comunicare i nominativi dei candidati ineleggibili che lo sostengono».