A cura della Redazione
E´ mezzogiorno quando i componenti della Commissione di indagine per l´accesso, nominata dal Prefetto di Napoli su delega del ministero dell´Interno, fanno il loro ingresso a Palazzo Criscuolo, sede del Comune di Torre Annunziata. Raffaele Sirico, viceprefetto in servizio presso la Prefettura di Ravenna, l´architetto Antonio Bruno, funzionario del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania, e Rossella Zingaro, dirigente del Commissariato di polizia oplontino, dovranno vagliare per conto del Ministero la regolarità degli atti amministrativi legati all´attività dell´Ente. Ad accogliere i tre membri dell´organismo c´era l´assessore alla Sicurezza Giuseppe Auricchio ed il vicesegretario comunale Nunzio Ariano, mentre il sindaco Giosuè Starita ed il suo vice, Ciro Alfieri, erano impegnati a Roma a discutere del Contratto di Quartiere 1 e 2 riguardante il rione Penniniello. Bocche cucite all´uscita, anche se le ipotesi sulla venuta a Torre Annunziata della Commissione sono diverse, ed alcune potrebbero essere riconducibili al clima rovente dell´ultima campagna elettorale. Tuttavia, come detto, si tratta di mere ipotesi, dal momento che non si conoscono ancora le motivazioni che hanno indotto il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri ad emettere il decreto ed al Prefetto Francesco Antonio Musolino di nominare la Commissione. E questo nonostante il Comune oplontino sia stato uno dei primi ad aderire alla Stazione Unica Appaltante, che garantisce la massima trasparenza in termini di appalti, e ad approvare il regolamento anticorruzione. Senza considerare che l´Ente ha ottenuto il riconoscimento, da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, per la trasparenza amministrativa.