A cura della Redazione
La vicenda legata alla Oplonti Multiservizi approda in Consiglio comunale. Sabato 29 giugno si è riunita l´Assise cittadina per discutere delle sorti della società che gestisce, tra gli altri, il servizio di raccolta rifiuti a Torre Annunziata. Un tema scottante, vista la necessità per il Comune, che detiene il 51 per cento delle quote, di ottemperare alle prescrizioni contenute nel decreto varato dall´ex Governo Monti sulla spending review. In sostanza, bisogna decretare il destino della Multiservizi e dei suoi centosette dipendenti. Il 30 giugno era il termine ultimo per decidere sul futuro della partecipata. Tuttavia, c´è stata una ulteriore proroga al 31 dicembre. Nelle more, la società continua ad operare attraverso continue proroghe. Prima o poi, però, occorrerà prendere una decisione definitiva. Innanzitutto va detto che nella maggioranza ci sono state molte defezioni, con appena dieci consiglieri presenti ed altri due che si sono aggiunti a riunione iniziata. Solo grazie ai tre capigruppo dell´opposizione, Enzo Sica (Centro Comune), Antonio Gagliardi (Diritti e Libertà) e Raffaele Ricciardi (Partito Democratico) è stato garantito il numero legale (tredici consiglieri) per rendere valida la seduta. «Il nostro è stato un atto di responsabilità - dichiarano gli esponenti della minoranza -. In gioco non c´è solo il futuro della Multiservizi ma soprattutto quello dei suoi dipendenti. Inoltre, dobbiamo assicurare l´efficienza del servizio e, allo stesso tempo, il contenimento dei costi. Quest´ultimo aspetto è fondamentale - sottolineano i capigruppo dell´opposizione - per consentire anche una riduzione della tassa sulla spazzatura. Ancora una volta la maggioranza, invece, si è frantumata, dimostrando che gli stessi consiglieri che sostengono l´esecutivo locale non credono all´operato del sindaco e della giunta». Ma veniamo al nocciolo della questione. Tre le ipotesi sul tavolo al fine di garantire la salvaguardia occupazionale e la prosecuzione del servizio di raccolta rifiuti nella nostra città. La prima, proposta dall´opposizione, prevede la liquidazione dell´attuale società e la costituzione di un nuovo soggetto in house (a totale partecipazione pubblica). La seconda proposta arriva dalla maggioranza: acquistare le quote in capo al privato e creare una nuova società pubblica. La terza, vendere ai privati il 51 per cento del pacchetto azionario in capo al Comune. Quest´ultima è l´ipotesi meno praticabile, dal momento che esiste un contenzioso tra l´Ente pubblico e la Multiservizi circa l´entità del credito vantato dalla società: oltre tre milioni di euro secondo i vertici aziendali, poco più di centottantamila euro per i dirigenti di Palazzo Criscuolo. Qualora si decidesse di liquidare al privato il capitale pubblico, a quanto ammonterebbe con precisione? E poi, chi sarebbe disposto ad acquisire le quote con un contenzioso in atto la cui entità è incerta? Ecco perché le ipotesi al vaglio dell´Amministrazione restano le prime due. A conclusione della seduta, maggioranza ed opposizione hanno firmato un documento condiviso nel quale si demanda ai tecnici contabili dell´Ente di decidere il da farsi. E´ escluso che si possa attendere il 31 dicembre prossimo per addivenire ad una soluzione definitiva. Molto probabile che nelle prossime settimane ci sia una nuova riunione del Consiglio comunale per mettere fine a questa delicata vicenda. Nel frattempo, come già detto, la Multiservizi continuerà ad effettuare il servizio di raccolta rifiuti in regime di proroga. Intanto, in una nota, il circolo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà critica, paradossalmente, l´atteggiamento dell´opposizione: «Il Consiglio comunale ha deciso di non decidere sul destino della Oplonti Multiservizi - scrivono i vendoliani torresi -. Il documento finale approvato anche dall’opposizione non fa altro che riproporre tre opzioni possibili per la società che non si capisce come mai vengano affrontate solo ora, nonostante le dichiarazioni del Segretario Generale che già tempo fa aveva evidenziato l’anomalia della situazione contrattuale della Multiservizi. A questo punto ci chiediamo che senso ha avuto da parte dell’opposizione in Consiglio consentire ad una maggioranza ormai alla deriva di mantenere il numero legale per non deliberare nulla di nuovo nella sostanza. SEL ritiene che la via maestra sia un confronto serio e immediato con i lavoratori e i sindacati. Non servono né colpi di spugna né sprechi delle ormai scarse risorse di bilancio. La “bussola” deve essere l’indirizzo pubblico nella gestione di un servizio fondamentale e strategico in un territorio già martoriato da inquinamenti e abusi di ogni tipo», conclude il comunicato. d. g.