A cura della Redazione

L’introduzione della doppia preferenza nelle elezioni amministrative dell’11 giugno apre all’ipotesi di uno scenario politico se vogliamo imprevedibile.  Avere la possibilità di votare due candidati distinti tra i sessi, consente soprattutto a molte donne torresi di mettersi in gioco e diventare parte attiva della macchina comunale. Un’opportunità inimmaginabile in un passato anche recente. Enza Perna, giovane e valente giornalista, ha deciso di provarci con consapevolezza ed entusiasmo candidandosi nel Partito Democratico. Conosciamola meglio.  

«Sono nata e cresciuta nel centro storico di Torre Annunziata. Non ho mai amato la distinzione Torre Sud e Torre Nord, soprattutto quando utilizzata in senso dispregiativo e ho sempre preferito definirlo così, perché è questa la sua vera identità. Oplontis era il cuore di questa città.  Crescendo ho visto molte esistenze di amici di scuola elementari perdersi nella malavita e nel destino che essa ti impone. Ma col tempo cresceva in me la speranza che qualcosa in meglio sarebbe cambiato nel mio quartiere. Iniziando, poi, il mio lavoro di giornalista e raccontando storie di cronaca bianca, mi sono resa conto, a malincuore, che la situazione, invece, stava precipitando».

Cosa ti ha colpito il cuore?

«Donne, bambini, adolescenti abbandonati al loro destino. Ragazzini che utilizzano linguaggi e atteggiamenti inappropriati. Commercianti stanchi della crisi e dell’assenza dell’amministrazione in determinati quartieri. Disperazione e richieste di aiuto da parte di donne che non hanno trovato conforto o sostegno dalle politiche sociali. Ragazzi disabili, malati di sla, vedove con minorenni, la vita dei pusher, dei rom, gli “sfrattati” da palazzo Fienga. Queste alcune storie raccontate, storie di quella fascia di persone definite “deboli”».

Storie che ti hanno convinta ad andare oltre il racconto.

«Esatto. Quando ho deciso di mettermi in gioco in queste elezioni l’ho fatto per due ragioni molto semplici. La prima: non volevo più solo raccontare, ma aiutare le persone in difficoltà. La seconda: contribuire a rendere ancor più spettacolare la mia città, cambiando così i titoli dei giornali. Motivazioni queste che mi hanno anche spinto a voler appoggiare fin da subito la persona di Enzo Ascione, il quale, nonostante la sua carriera da professionista, ha sempre mantenuto l’umiltà da cittadino torrese, la stessa umiltà e bontà che ci contraddistinguono. Popolo di pescatori, di operai, di pastai, di campioni sportivi, di scrittori. Torre Annunziata è immagine di bellezza e storia e il suo popolo merita di goderne a pieno la sua spettacolarità».

Candidarsi si traduce in impegno civile a beneficio della collettività. Come, attraverso quali iniziative?

«Ho in mente diverse proposte se dovessi essere eletta al consiglio comunale. Ne cito giusto qualcuna: riqualificazione del centro storico che, nonostante tutto, mantiene intatta la bellezza dell'architettura dei suoi palazzi, dove si respira aria di storia e passato artistico. Mi adopererò affinché venga limitata la devianza minorile attraverso iniziative volte a togliere i giovani dalla strada con l'istituzione di corsi di apprendimento retribuiti presso gli artigiani locali. Proporrò di istituire un fondo di sostegno alle giovani vedove disoccupate con figli minori. Creare parcheggi nella zona sud di Torre dove ci sono perennemente auto sopra i marciapiedi che ostruiscono il passaggio di auto e pedoni. Incentivare la raccolta differenziata con premialità per chi conferisce rifiuti all'isola ecologica. Un’altra proposta sarebbe quella di creare un percorso turistico che dal porto (parcheggi pullman turistici) conduca agli scavi di Oplonti, passando per la Basilica della Madonna della Neve con zona a traffico limitato. Queste alcune delle mie idee. Proposte che incentivino la partecipazione attiva di tutti i cittadini torresi a percorrere quelle strade non soltanto in occasione della festa patronale. Un insieme di iniziative che mirino ad aiutare i “deboli” e a far sì che la distinzione Torre Nord e Torre Sud resti solo un cartello autostradale».

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