Il Partito Democratico di Torre Annunziata interviene con fermezza, manifestando dissenso e preoccupazione, sullo sgombero della famiglia Veropalumbo dall’alloggio pubblico in cui vive da nove anni. Una vicenda che, secondo i dem, «supera il piano amministrativo e tocca la coscienza profonda della comunità torrese».
Il PD riconosce pienamente i principi di legalità richiamati dalla vicesindaco Tania Sorrentino, anch’ella segnata da un passato di dolore legato alla violenza. «Chi gestisce beni pubblici – si legge nella nota – deve ispirarsi ai valori della trasparenza e della correttezza». Ma, sottolineano i democratici, la legalità non può essere disgiunta dalla consapevolezza del trauma che ha colpito la famiglia Veropalumbo, segnata dalla morte di Giuseppe Veropalumbo, vittima innocente uccisa da un proiettile vagante la notte di Capodanno del 2007.
«Un provvedimento amministrativo non è solo un foglio di carta – afferma il PD – ma un atto che incide sulla vita delle persone, sulla loro memoria e sulle loro ferite». Per questo il partito chiede all’Amministrazione comunale di «farsi interprete della sensibilità della città» e di valutare una soluzione che tenga insieme il rispetto delle norme e la tutela della dignità umana.
Il PD richiama anche le riflessioni di don Tonino Palmese, dell’onorevole Francesco Emilio Borrelli e delle centinaia di cittadini che in questi giorni hanno espresso solidarietà alla famiglia. Parole che hanno sottolineato come quella di Carmela Sermino, vedova Veropalumbo, non sia una vicenda ordinaria, ma una ferita ancora aperta nella memoria collettiva di Torre Annunziata.
Il comunicato si allarga poi a un ricordo delle tante vittime innocenti della città – Rosa Visone, Luigi D’Alessio, Luigi Cafiero, Costantino Laudicino, Matilde Sorrentino, Andrea Marchese, Luigi Staiano, Francesco Fabbrizzi, Giancarlo Siani, Raffaele Pastore, Maurizio Cerrato, Giuseppe Veropalumbo –, nomi che rappresentano «una ferita ma anche un impegno civico che non può essere abbandonato». Una memoria che, secondo il PD, deve continuare a guidare la comunità nella lotta contro la violenza e la camorra.
«Torre Annunziata è una città che sa stringersi attorno ai suoi figli più fragili - conclude la nota -. La nostra forza sta nella capacità di tenere insieme legalità, giustizia e umanità. Una famiglia già segnata da un dolore irreparabile non deve mai sentirsi sola».
(Nella foto, l'allora sindaco Starita consegna le chiavi dell'alloggio a Carmela Sermino)
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