Clima di forte tensione all’interno del Circolo “Raffaele Di Sarno” del Partito Democratico di Torre Annunziata. Tredici componenti del Direttivo, su un totale di venticinque, hanno sottoscritto un documento indirizzato ai segretari regionali e provinciali del partito, annunciando la propria autosospensione dall’organismo e chiedendo un «auspicabile commissariamento del PD cittadino».
Nel documento viene denunciata una profonda crisi interna, segnata da una spaccatura che attraversa maggioranza, minoranza e parte del gruppo consiliare. A rendere ancora più evidente il disagio è la presenza, tra i firmatari, di tre consiglieri comunali su cinque: il capogruppo Fabio Giorgio e i consiglieri Luisa Acunzo e Gaetano Ruggiero.
La situazione appare tutt’altro che lineare. Due consiglieri comunali considerati espressione della maggioranza del partito, Giorgio e Acunzo, hanno sottoscritto il documento insieme alla minoranza, mentre Nella Monaco, consigliera comunale tradizionalmente vicina alla minoranza (candidata a segretaria nel Congresso cittadino di un anno fa in contrapposizione a Ciro Passeggia) e componente del Direttivo, non ha firmato. A ciò si aggiunge che quattro membri del Direttivo appartenenti alla maggioranza hanno aderito all’iniziativa, mentre due esponenti della minoranza hanno scelto di non farlo. Un intreccio di posizioni che restituisce l’immagine di un vero e proprio rompicapo politico.
In totale, le firme raccolte sono 13, alle quali si aggiungono quelle dei tre consiglieri comunali che, pur facendo parte del Direttivo, non hanno diritto di voto all’interno dell’organismo.
L’autosospensione dei tredici membri determina di fatto il blocco dell’attività del Circolo, aprendo la strada con ogni probabilità alla convocazione di un nuovo Congresso cittadino. Va tuttavia chiarito che il regolamento interno del PD oplontino non prevede il commissariamento del Circolo, bensì la nomina di un coordinamento incaricato di accompagnare il partito fino alla celebrazione del Congresso.
A molti potrebbe apparire incomprensibile una crisi di tale portata, soprattutto alla luce dei risultati positivi ottenuti dal Partito Democratico alle recenti elezioni regionali a Torre Annunziata. La chiave di lettura, però, è tutta politica. All’orizzonte si profilano infatti un possibile rimpasto di giunta e la nomina di incarichi strategici, come quello dell’amministratore unico della Prima Vera.
In questo scenario, il posizionamento interno diventa decisivo, e chi mastica politica queste cose le sa bene.


