A cura della Redazione

"Ho appreso dagli organi di stampa che il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, ha dato la sua disponibilità per un incontro. Nel ringraziarlo per la gradita attenzione, io ed il dott. Nazario Matachione saremo ben lieti di incontrarlo nel pomeriggio del giorno 8 maggio".  Lo ha annunciato il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, presidente del Savoia Calcio ed ora patron anche del Real Agro Aversa, formazione di Serie D rilevata dalla Casa Reale Holding SpA, facente capo proprio all'erede della monarchia sabauda.

"Ho appreso che il Comune sta sostenendo importanti investimenti per lo stadio e questo sicuramente è un primo elemento fondamentale per poter effettuare una programmazione per fare calcio ad Aversa e portarlo nel calcio che conta - prosegue il Principe -. Senza una casa non si può fare calcio. Ho appreso altresì che il Comune non ha la disponibilità del campo avendolo affidato ad un privato, ma spero che, come si fa per gli stadi importanti, nazionali e internazionali, in qualsiasi bando ci sia sempre un diritto di prelazione per chi ha una squadra di calcio che milita almeno in una o due categorie sotto la Lega Pro, e soprattutto intende portare avanti progetti ambiziosi non solo per la prima squadra".

Il Reale parla degli obiettivi, primo tra tutti quello di potenziare i settori giovanili della Campania. "Noi puntiamo molto sui giovani con l’Academy della Casa Reale collegata con club di rilievo internazionale, tra cui quelli inglesi. Senza una prima squadra mai si potrebbe realizzare un progetto ambizioso riguardante il settore giovanile. Prevediamo di avere due importanti polmoni di reclutamento, uno nella provincia sud di Napoli, a Torre Annunziata, e l’altro ad Aversa, collegato con Caserta. Mi auspico che dopo interventi economici sostanziali sostenuti dalla comunità (la riqualificaizone dell'impianto sportivo, ndr) non resti tutto invariato sulla gestione dello stadio, sono infatti certo che il sindaco abbia dato la gestione mantenendo comunque la disponibilità diretta dello stesso, altresì diventerebbe solo un mediatore con l’attuale imprenditore. Bisogna verificare se l’Amministrazione comunale ha curato gli interessi di una intera città. Ribadisco, non voglio mai credere che le condizioni di un bando restino invariate dopo un intervento milionario pagato da un intera comunità, anche perché nessuno sarebbe disposto ad investire nel calcio senza avere l’affidamento diretto dello stadio. Tutto questo vorrebbe dire che la parola fine al calcio ad Aversa è stata deliberata a suo tempo da chi ha redatto quel bando. Ritengo pertanto che prima di ascoltare tante parole, sia il caso che il sindaco parli con noi e di conseguenza con la città, ci consegni il contratto di affidamento, richiesto tempo addietro dalla società via pec e mai consegnato - afferma ancora Emanuele Filiberto -, di regola una pubblica amministrazione dovrebbe per trasparenza esibire, così da poter fare tutte le dovute valutazioni e solo dopo potremmo verificare se le tante parole riferiteci rappresentino la realtà o sono solo parole strumentali politiche. Noi non abbiamo colori politici - conclude -, il nostro unico interesse è costruire progetti seri sul nostro territorio".