A cura della Redazione
Nessun accordo sul futuro dei lavoratori della Tess Costa del Vesuvio, la società di sviluppo della Regione Campania in liquidazione. I ventotto dipendenti, riuniti in assemblea permanente, «esprimono il loro sconcerto per lo svolgimento e le conclusioni del tavolo istituzionale sulla vertenza aziendale convocato lunedì 9 luglio dall’assessore regionale Severino Nappi, coordinatore della Cabina di Regia per la Crisi», si legge in una nota dei lavoratori. «Dopo due anni di vertenza - prosegue il comunicato -, sette mesi senza stipendio e un mese di sciopero ad oltranza, non è stato raggiunto alcun accordo sulla ricollocazione di tutti i ventotto lavoratori, secondo gli impegni presi con gli stessi direttamente dal Presidente Stefano Caldoro, e non è stato trovato alcun percorso che porti al pagamento delle spettanze non retribuite. A tal proposito, i lavoratori ricordano che presso gli uffici regionali sono fermi decreti relativi a progetti già realizzati da Tess e rendicontati la cui documentazione è stata puntualmente fornita agli stessi uffici secondo le loro richieste e le necessità; di tale stallo non sono state ricevute spiegazioni plausibili e credibili. E’ necessario ricordare, tra l’altro, che parte dei crediti vantati dalla Tess derivano da risorse che la società ha anticipato per conto della Regione Campania e su richiesta delle OO.SS., ai lavoratori ex Metalfer e AVIS nell’ambito delle misure di sostegno al reddito per l’area di crisi torrese-stabiese. Inoltre, il Commissario liquidatore, pur disponendo di parziali risorse in cassa, ha riferito alle OO.SS. di categoria che esse possono essere destinate ad altre priorità societarie». Intanto, giovedì 12 luglio è stata convocata l’assemblea dei soci. All´ordine del giorno, la questione dei dipendenti, l´approvazione del bilancio, le spettanze per il Commissario Liquidatore. «In varie occasioni il Commissario Liquidatore - affermano ancora i sindacati ha comunicato alle OO.SS. di categoria che in quella sede proporrà ai soci l’avvio delle procedure di licenziamento dei lavoratori». «Inoltre - concludono i dipendenti -, chiediamo che gli stessi soci compiano ogni ulteriore sforzo finalizzato a garantire una ricollocazione certa, rapida, contestuale e aderente ai profili professionali per tutti i ventotto lavoratori, ritenendo inaccettabile ogni soluzione che escluda anche uno solo di essi».