A cura della Redazione

Autorizzare dalla metà di maggio prima l'apertura dei negozi al dettaglio, poi di bar e ristoranti.

E' l'idea sul tavolo del governoin vista della fase 2. L'ipotesi è che il 4 maggio queste attività restino ancora ferme ma con la possibilità di eccezioni, come consentire la vendita da asporto per la ristorazione, che si aggiungerebbe alle consegne a domicilio, già permesse. Non sarebbero ancora definite date, ma un'ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall'11 maggio, la ristorazione dal 18. 

Permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all'interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. E' l'ipotesi, a quanto si apprende da diverse fonti, sul tavolo del governo. Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l'orientamento prevalente.

Da Palazzo Chigi si apprende che il piano per la fase 2 "prevede una ripartenza sempre all'insegna della massima cautela, nella consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita. Il piano prevede un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento". "Sarà fondamentale, in questa fase, rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato nel marzo scorso e completare queste prescrizioni anche con riferimento alle attività del trasporto e della logistica".