A cura della Redazione

E’ scattata oggi, alle prime ore del mattino, l’operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Asti, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica e l’impiego di 120 finanzieri in Liguria, Lazio, Abruzzo, Campania e Calabria, che ha disarticolato un’organizzazione criminale composta da un “broker" astigiano e da imprenditori romani, napoletani e calabresi, ritenuti responsabili di aver fittiziamente esportato gasolio per autotrazione in realtà destinato invece ad essere ceduto “in nero” all’interno del territorio nazionale in totale evasione d’imposta.

Sono in corso di esecuzione i provvedimenti restrittivi della libertà personale disposti dall’Autorità Giudiziaria astigiana, il sequestro preventivo per equivalente delle motrici e dei rimorchi utilizzati nonché di quote societarie dei soggetti giuridici coinvolti nella frode.

Il contrabbando del prodotto petrolifero veniva realizzato mediante la costituzione di una società a responsabilità limitata fittizia (cosiddetta "cartiera") utilizzata quale formale destinataria di prodotto petrolifero di proprietà di una società ubicata negli Emirati Arabi Uniti e stoccato presso il deposito doganale di Vado Ligure (nel Savonese). La stessa SRL provvedeva alla falsa esportazione presentando allo spedizioniere apposita documentazione che attestava la cessione via terra transitando dalla Croazia ad una società albanese (anch’essa inesistente), del prodotto estratto dal deposito doganale di Vado Ligure.

L’operazione doganale veniva chiusa tramite l’invio allo spedizioniere di documentazione artefatta la quale attestava la destinazione in Albania, passando dal “corridoio di Neum”, la striscia di terra lunga 9 km, territorio della Repubblica di Bosnia-Erzegovina, che separa in due parti il territorio della Repubblica di Croazia; territorio che per la particolare conformazione geografica e politica prevede peculiari procedure semplificate.

L’organizzazione criminale, per chiudere formalmente la bolletta doganale all’esportazione, non potendo presentare documenti attestanti l’effettiva uscita dal territorio UE del gasolio per autotrazione con visto rilasciato delle autorità doganali croate, e potendo presentare, a tale fine prove alternative, ha dichiarato che il prodotto petrolifero è transitato nel territorio di Neum senza essere stato oggetto di controlli doganali in uscita, consentendo così la definizione della procedura doganale.

In contemporanea con l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale disposti dall’Autorità Giudiziaria astigiana (4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla

Polizia Giudiziaria) sono stati sottoposti a sequestro preventivo per equivalente 3 motrici, 3 rimorchi oltre a quote societarie ed un automezzo per un valore di € 180.000, pari all’accisa ed all’IVA evase nel corso di 6 spedizioni di prodotto.