A cura della Redazione

Una tartaruga Caretta Caretta salvata dalla Guardia Costiera di Torre Annunziata con il contributo di alcuni diportisti. E' accaduto nel pomeriggio di Ferragosto, allorquando questi ultimi hanno segnalato la presenza dell'animale al personale che era a bordo del battello pneumatico GC B40, in forza all'Ufficio Circondariale Marittimo oplontino, guidato dal comandante Tenente di Vascello Alberto Comuzzi. La tartaruga era rimasta impigliata in una rete nei pressi della meda verde di accesso al porto. Si trovava in gravi difficoltà  in quanto non riusciva più a nuotare né ad immergersi. Il povero animale, che presentava profonde ferite al carapace ed alle pinne anteriori, dopo essere stato raccolto dai diportisti, veniva quindi issato a bordo del natante della Guardia Costiera, dove i militari iniziavano subito a tagliare le maglie di nylon che lo avvinghiavano.

Successivamente è stato portato presso la sede della Capitaneria di Porto dove sono state prestate le prime cure in attesa dell’arrivo del veterinario della Stazione Zoologica “Dohrn”, nel frattempo allertato dal personale della Sala Operativa.

La tartaruga, risultata poi essere un esemplare femmina della specie “Caretta Caretta” di circa 60 cm di lunghezza e circa 20 kg di peso, è stata presa in custodia dai medici e trasportata a Portici - dove ha sede uno dei più importanti centri specializzati in materia -per le cure e la riabilitazione e, nonostante le ferite e le lacerazioni riportate, ha dimostrato molta vitalità facendo ben sperare per il completo recupero.

«Il salvataggio dell’esemplare di tartaruga, per quanto possa rallegrare viste le buone condizioni in cui si trova “Gertrude” (come è stata ribattezzata dai marinai che l'hanno tratta in salvo, ndr), accende nuovamente i riflettori sul problema delle reti fantasma e più in generale sull’abbandono sconsiderato dei rifiuti in mare, in primis la plastica - ha spiegato il comandante Comuzzi -. La Guardia Costiera vuole sensibilizzare tutti i cittadini a non abbandonare rifiuti in mare, altamente pericolosi per l’ecosistema marino e di conseguenza anche l’uomo ed invita i diportisti ed i bagnanti a voler segnalare, così come ottimamente fatto in questa circostanza, con tempestività al numero 1530 tutti gli avvistamenti o eventuali spiaggiamenti di specie protette ferite o in difficoltà, al fine di poter attivare la rete di soccorsi e garantire un intervento immediato del personale specializzato per il salvataggio di queste specie, molte delle quali in via di estinzione».

(La rete da pesca in cui era rimasta intrappolata Gertrude)

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