A cura della Redazione

Sono trascorsi due anni dalla tragedia del crollo della palazzina di Rampa Nunziante a Torre Annunziata, ma la gente non dimentica. Troppo grande il dolore per quelle otto vittime innocenti spazzate via all’alba di quel maledetto 7 luglio 2017.

Don Ciro Cozzolino, parroco della vicina chiesa della SS. Trinità di via Gino Alfani, ha chiamato a raccolta i fedeli per un momento di raccoglimento e riflessione. E in tanti hanno risposto al suo appello: chiesa gremitissima al punto da non poter contenere tutti i presenti. Molti si sono radunati fuori al sagrato dove, attraverso gli altoparlanti, hanno potuto seguire la Santa Messa officiata dal sacerdote.

Poi tutti in corteo, autorità religiose, civili (presente il sindaco Vincenzo Ascione) e militari, oltre ai parenti delle vittime e tantissimi cittadini che hanno fatto sentire la loro vicinanza attraverso una presenza silenziosa.

Davanti, uno striscione, raffigurante i volti delle otto vittime, portato a mano dai supporters del Savoia, di cui Pasquale Guida era tifosissimo, con su scritto: “Due anni sono passati, ma dei nostri angeli non ci siamo dimenticati. 7.7.2017 - Emerga la verità, trionfi la giustizia”.

Giunti dinanzi al palazzo crollato, don Ciro ha deposto il cero della giustizia. “Questa tragedia è nel cuore di ciascuno di noi - ha detto -. Oggi è il momento dell’impegno, dopo aver vissuto quello della memoria. Riprendiamo il nostro cammino portando nel cuore questo momento di memoria affinché la giustizia possa trionfare. Perché giustizia e memoria sono due elementi fondamentali per una comunità, affinché sia in pace con se stessa”. Poi il parroco ha ringraziato gli studenti del Liceo Artistico "de Chirico" e il Comune per il nuovo pannello affisso lateralmente al palazzo crollato e raffigurante otto aquiloni che svolazzano tra le onde del mare, con la scritta: “Il nostro cielo è il mare”.

La manifestazione si è conclusa con il lancio di palloncini bianchi nel cielo. Due di essi si sono fermati tra i rami della vegetazione alle spalle del pannello, per poi spiccare definitivamente il volo. Qualcuno ha sussurrato: “Sono le anime di Francesca e Salvatore (i due ragazzi morti nella tragedia, figli di Pasquale Guida e Anna Duraccio, ndr), si sono fermate a salutare i nonni prima di volare via”.

Chi desidera scrivere qualche parola, una frase, un ricordo in memoria delle vittime, può farlo con un pennerello sul pannello affisso nei pressi del palazzo.