«I lavori per la riqualificazione dello stadio Giraud di Torre Annunziata inizieranno il 29 aprile prossimo e dovrebbero terminare entro otto mesi. Ma la vera novità sta nel fatto che abbiamo iniziato le procedure per un secondo lotto di lavori che permetteranno alla squadra del Savoia di partecipare anche al campionato di Lega Pro».

Esordisce così il commissario Enrico Caterino alla conferenza stampa svolatasi oggi pomeriggio, venerdì 19 aprile, nell’ex aula consiliare “Giancarlo Siani” di Palazzo Criscuolo.

Presenti i vertici dirigenziali della società Savoia Calcio, rappresentata dal principe Emanuele Filiberto, Nazario Matachione e Arcangelo Sessa, la triade commissariale (Enrico Caterino, Fernando Mona e Marco Serra), i parlamentari Orfeo Mazzella e Annarita Patriarca, e i tecnici comunali Valentino Ferrara, dirigente dell’Utc, e l'ingegnere Luigi Gaglione, responsabile unico del procedimento (RUP) .

 «La progettazione per il secondo step dei lavori già è stata affidata - continua Caterino -. Una volta completato l’iter bisogna accedere ad un prestito a tasso zero al Credito Sportivo per il relativo finanziamento (si ipotizza oltre 1 milione di euro, ndr)».

L’intervento di Matachione e Emanuele Filiberto di Savoia

Prende poi la parola Nazario Matachione, che ringrazia la Commissione Straordinaria per l’ottimo lavoro svolto e per aver programmato, nonostante sia vicina alla scadenza del mandato, anche il secondo lotto dei lavori allo stadio Giraud. «Noi vorremmo che l’impianto sportivo ci fosse consegnato non a dicembre 2024 – aggiunge il dott. Matachione - bensì a giugno 2025, con la certezza, però, che lo stadio sia idoneo per disputare il campionato di Lega Pro. Se ciò ci verrà garantito, noi già dal prossimo campionato (che il Savoia disputerà in serie D. come ci ha tenuto a sottolineare Matachione, ndr) potremmo allestire una squadra competitiva per raggiungere l’ambizioso traguardo».

Il principe Emanuele Filiberto pone l’accento sul nome della sua casata e la squadra di Torre Annunziata: «Sono legato fortemente a questa compagine perché porta il mio cognome e mi fa pensare a mio padre scomparso qualche mese fa. Il prossimo campionato il Savoia giocherà in serie D con l’obbiettivo di arrivare entro tre, quattro anni in Serie B, perché questa città e i suoi tifosi lo meritano».

I lavori del secondo lotto

Alla nostra domanda in cosa consistono i lavori del secondo lotto, che renderebbero lo stadio idoneo per partecipare a campionati professionistici, risponde l’ingegnere Luigi Gaglione: «I lavori riguarderanno l’adeguamento dell’attuale impianto di illuminazione; la creazione di un’area di prefiltraggio esterna; l’adeguamento dell’impianto audio all’interno dello stadio, il ripristino dell’impianto di videosorveglianza e la dotazione di 5 tornelli a tutt’altezza per i varchi di ingresso all’area di massima sicurezza».

I lavori di riqualificazione del primo lotto

Ma cosa prevede questo primo lotto di lavori?

Innanzitutto il completo rifacimento del terreno di gioco (circa 700mila euro) e dei relativi impianti. Poi il rispristino dei locali di servizio settore curva e tribuna. Settore ospiti (in tribuna) con area cuscinetto e relative barriere di protezione. Infine, è previsto l’adeguamento dei locali del piano seminterrato e del primo piano della palazzina-curva, oltre agli impianti elettrici e meccanici. Anche le aree esterne saranno oggetto di intervento di riqualificazione.

Il finanziamento ottentuto con fondi PNRR ammonta a  2.232.759 euro..

La storia del Giraud

Quella dello stadio “Alfredo Giraud” di Torre Annunziata non è una storia ordinaria e lineare di un impianto pubblico. E’ un percorso tormentato, tribolato, accidentato che inizia nel 1962. Allora più che uno stadio venne inaugurato un campo sportivo dove il pubblico assisteva alle partite aggrappato alla rete di recinzione o sulle pendici di cumuli di terreno. Poi arrivarono, gradualmente, due tribune (chiamate A e B) con i gradini di legno sorretti dai cosiddetti tubi innocenti e il “prato” (attuale settore tribuna). Agli inizi degli anni ’70 il legno lasciò il posto al cemento con la costruzione di una capiente tribuna (attuale settore distinti).

Fino al 1988 il Giraud si presentava, dunque, con due settori per il pubblico costruiti a ridosso dei lati maggiori del rettangolo di gioco: “tribuna” (una decina di gradoni) e “prato” (quattro gradoni) e nelle grandi occasioni riuscirono ad accogliere anche 7.000 tifosi sugli spalti. Ovviamente parliamo di spettatori che assistevano alle partite stipati, compressi in barba alle più banali norme di sicurezza che, ovviamente, all’epoca erano inesistenti. Nel 1988, dunque, il comune di Torre Annunziata, proprietario dell’impianto, deliberò attraverso un atto di giunta una ristrutturazione radicale dello stadio che tra stati di avanzamento, sospensioni, lunghi letarghi, blocco dei lavori, ricorsi, progetti approvati e cancellati, indagini delle autorità giudiziarie, durò ben 11 anni.

Il 15 agosto 1999, giorno della gara di Coppa Italia Savoia-Sampdoria, è una data spartiacque della storia del Giraud. Viene inaugurato quello che molti si affrettarono a definire un “autentico gioiellino” mentre il Savoia si apprestava a calcare il prestigioso palcoscenico della serie B di calcio. Un impianto funzionale omologato dall’allora commissione di vigilanza per 10.750 spettatori (3.250 Tribuna numerata e coperta, 3500 Distinti, 1000 Settore Ospiti, 3000 Curva sud). Divenne il secondo impianto sportivo per capienza della provincia dopo lo stadio San Paolo di Napoli.

Col passare del tempo, però, il “gioiellino” cominciò a luccicare sempre meno fino a trasformarsi nell’attuale, scadente oggetto di bigiotteria. Un monumento alla negligenza, all’indolenza, alla strafottenza che ha aperto i battenti per lunghi anni solo su dichiarazioni di responsabilità dei vari sindaci in carica. Un andazzo che inevitabilmente ha portato all’inibizione totale e definitiva. Le cause? L’assenza di un’adeguata manutenzione programmata (provocata anche da scarse risorse comunali), l’utilizzo scriteriato senza ombra di regole (e senza introiti nelle casse comunali di cui sopra), ma soprattutto la mancanza di un indirizzo amministrativo, supportato da convenzioni specifiche, per coprire gli elevati costi di ammortamento, gestione ordinaria e straordinaria iscritti inesorabilmente ogni anno in bilancio. Tre categorie di macroscopici errori che, ovviamente, sarebbe opportuno evitare di ripetere nel futuro dopo l’ennesimo, oneroso restyling che sta per iniziare.

La vicinanza dei tifosi del Savoia

Un nutrito gruppo dei tifosi dei Bianchi di Torre Annunziata, con lo sventolio di megabandiere, hanno sostato sotto palazzo Criscuolo in attesa che terminasse l'incontro per conoscere l'esito della conferenza stampa. Il principe Emanuele Filiberto e il dott. Nazario Matachione, all'uscita dalla sede comunale, si sono intrattenuti con loro spiegando l'esito positivo dell'incontro avuto con i Commissari.