A cura della Redazione

Le arcate borboniche di Torre Annunziata, testimonianza storica risalente alla prima metà dell’Ottocento, tornano al centro del dibattito politico cittadino. A riportarle all’attenzione è il Partito Democratico, che con una nota ha ribadito la necessità di rilanciare il progetto di riqualificazione avviato anni fa e poi interrotto.

Costruite durante il regno dei Borbone per sostenere la ferrovia Napoli–Castellammare, le arcate hanno rappresentato per decenni un simbolo architettonico e identitario, capace di collegare città e mare nella parte più antica dell’area urbana. Negli ultimi anni, però, l’assenza di manutenzione e l’uso improprio ne hanno segnato il degrado, trasformando i vani in spazi abbandonati o occupati abusivamente.

Il progetto interrotto

Con il programma “Jessica Campania” e i fondi POR-FESR 2007-2013 era stata prevista la riqualificazione nell’ambito del più ampio “Waterfront di Torre Annunziata”. Un comodato ventennale con Rete Ferroviaria Italiana e un accordo per la gestione dei lavori sembravano aver spianato la strada, ma alcuni rilievi tecnici e il successivo contenzioso tra Comune e RFI hanno bloccato tutto. Così le arcate sono diventate, in più casi, un ricettacolo di rifiuti, chiuso da inferriate: simbolo di un’occasione mancata.

Il rilancio del PD

“Oggi non si tratta solo di risolvere un contenzioso – sottolinea il PD cittadino – ma di riprendere una strategia per restituire alla città un bene di immenso valore”. Il partito propone di riattivare il progetto di restauro conservativo già approvato, in sinergia con Ministero della Cultura, Regione Campania, Soprintendenza e proprietà della struttura.

La destinazione d’uso degli spazi, per i dem, dovrebbe essere definita attraverso un confronto con cittadini, associazioni e corpi sociali. Le proposte spaziano da attività culturali e sociali fino all’artigianato e alla gastronomia, riprendendo tradizioni locali. L’obiettivo è anche creare un collegamento suggestivo tra rampe, arcate e lungomare, trasformando alcune arcate in vere e proprie “porte d’accesso” al centro urbano.

Comunità protagonista

Il PD richiama l’esempio di altre città, dalla High Line di New York alle arcate ferroviarie di Milano Porta Genova, fino ai Murazzi del Po di Torino, dove spazi simili sono stati trasformati in luoghi di aggregazione, cultura e svago. Per Torre Annunziata si immagina una gestione moderna, eventualmente con società miste pubblico-private e la partecipazione di università, imprese e realtà culturali.

Nei prossimi mesi i dem annunciano la presentazione di una mozione in Consiglio comunale e l’avvio di un percorso di confronto con la cittadinanza. “Solo con una progettazione condivisa e la partecipazione attiva della comunità – concludono – le arcate borboniche potranno tornare a essere vissute come struttura identitaria, da tutelare e valorizzare, liberandole per sempre dalla percezione di monumento alla paralisi amministrativa”.