A cura della Redazione

«Giancarlo Siani è sempre stato un volto, quello che abbiamo raffigurato. E’ sempre stato un nome da pronunciare per intero: Giancarlosiani. Il solo nome di battesimo lo lasciamo con rispetto ai familiari, ai veri amici. Non apparteniamo alla categoria di quelli che se ne sono impossessati. E’ un nome con le cui lettere, combinandole, abbiamo cercato di dire qualcosa e, ancor prima, di sentire qualcosa. Misera terra è quella che ha bisogno di eroi. Misera e ipocrita. Ma ancor più misera è la terra che non riconosce gli uomini, non ne onora la vita, non ne ricorda il tempo, la semplicità del quotidiano che passa senza mai passare. Terra misera e perduta. Eppure la mia terra, qualunque sia il suo destino è la mia terra. E oggi sento l’orgoglio di averla condivisa con un giovane con gli occhiali di cui solo tra qualche anno sarò coetaneo/a. E che vorrei portare con me e fargli vedere con i miei occhi, quelli delle iridi e del cono rovesciato, dietro le palpebre serrate, con i nostri occhi, il tempo degli uomini, che gli uomini, che tali non sono, gli hanno sottratto. Perché la bellezza della vita, anche quella trascorsa, è fatta di volti, luoghi, pensieri. Ma la memoria li comprende tutti. E le parole li illuminano tutti, anche nel buio delle palpebre serrate. Con nostalgia. Per amore».

Abbiamo scelto le significative parole degli studenti del Liceo Artistico “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata per introdurre il racconto di un evento molto particolare per la comunità oplontina. 

«Con il conferimento della cittadinanza onoraria, Torre Annunziata, anche se con colpevole ritardo, si riconcilia con la famiglia Siani e si affranca di un debito morale nei confronti del giovane giornalista che, nei suoi scritti, non è mai stato contro la città» ha detto il sindaco Vincenzo Ascione prima di consegnare la simbolica pergamena nelle mani di Paolo, fratello di Giancarlo. Un Paolo Siani, visibilmente e sinceramente commosso, che ha salutato tutti coloro che gli si sono avvicinati con un sorriso autentico e, soprattutto, sereno.

E’ l’effetto di un evento istituzionale sì, ma intenso, profondo, penetrante e, soprattutto, privo di retorica. Paolo Siani ha portato con sé due oggetti appartenuti a Giancarlo: il tesserino dell’iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti e la sciarpa azzurra del Napoli cucita a maglia dalla mamma. «Vi ho portato questi due simboli per raccontarvi che Giancarlo era un ragazzo normale esattamente come voi», ha affermato Paolo rivolgendosi ai numerosi studenti presenti nell’aula consiliare di via Provinciale Schiti.

(Nella foto, Paolo Siani mostra il tesserino di giornalista del fratello Giancarlo)