A cura della Redazione

Stanotte è deceduto, per un malore improvviso, l’amico giornalista Carmine Alboretti, 46 anni, originario di Boscotrecase. Un grande professionista oltre che una persona perbene, forse troppo per il mondo in cui viviamo.

Carmine era sposato ed aveva un figlio di 7 anni, Francesco. Viveva a Trecase ed ultimamente faceva parte del COC (Centro operativo comunale) per l'emergenza Coronavirus del comune vesuviano con funzione di supporto alla comunicazione.

Giornalista professionista, già avvocato e docente in corsi di formazione, dirigeva il giornale online “La voce sociale”, quotidiano nazionale di ispirazione cattolica. E’ stato vicedirettore del quotidiano “la Discussione” fondato da Alcide De Gasperi e responsabile dell’Ufficio stampa per l’Italia dell’Ambasciata del Sovrano Ordine Militare di Malta presso la Repubblica di Liberia. Ha seguito il Conclave 2013 come vaticanista del quotidiano online “Il Punto”. Per il suo impegno nella promozione della Dottrina sociale della Chiesa è stato nominato Socio onorario del Parlamento della Legalità ed ha ricevuto i Premi “Giovanni Paolo II” e “Padre Pio da Pietrelcina.

È stato autore di numerosi saggi sulla storia del francescanesimo. Ha pubblicato “Il Cantico di Frate Vesuvio” e “La Buona Battaglia. Politica e bene comune ai tempi della Casta” e “Laudato si”. Collaborava con il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

La notizia della sua morte ci ha lasciati esterrefatti ed increduli. Carmine ha collaborato anche con il nostro giornale ed era un professionista serio e capace. Scrivere, per lui, era una vera e propria vocazione, tant’è che ancora giovane lasciò la professione di avvocato per dedicarsi anima e corpo al giornalismo.  

Ma era soprattutto un grande amico e persona perbene. Con la sua grande esperienza (svolgeva l’incarico di presidente del Collegio di garanzia del Sindacato dei giornalisti), era sempre pronto a dare consigli ai colleghi più giovani di lui, invitandoli sempre al rispetto della deontologia professionale.

Il direttore e la Redazione tutta si stringono intorno alla moglie Maria Carotenuto, al figlio Francesco e a tutta la famiglia per l’incommensurabile perdita del caro Carmine.