A cura della Redazione

Era il 4 ottobre del 1995Umberto Di Palma, 32 anni, guardia giurata dell'istituto «La Pantera», venne ucciso nell’androne del palazzo dove abitava mentre tentava di difendere la propria pistola d'ordinanza dall'assalto di due rapinatori. Sulla scena del delitto accorsero anche la moglie e uno dei suoi due figli, Luigi di 9 anni. La tragedia sconvolse la città di Torre Annunziata, dove la famiglia del vigilantes risiedeva in via XXIV Maggio.

Da quel momento, la vita del piccolo Luigi cambiò radicalmente. E’ lui quello che subirà maggiormente il trauma per la perdita del papà. Alla sofferenza e al dolore si aggiungeva anche la responsabilità di essere l’unico maschio in famiglia. Il ragazzino entrò in uno stato di depressione e neppure la vicinanza della mamma e le cure mediche riuscirono a farlo reagire.

Finché un giorno, un incontro con una “persona” cambierà la sua vita.

“Avevo circa 14 anni – spiega Luigi, oggi 34enne sposato con una figlia di 3 anni -. Ero nella mia cameretta a pregare. Mi rivolgevo spesso a Gesù affinché mi aiutasse a guarire dallo stato di depressione in cui ero piombato dopo la morte di mio padre e da altri problemi che rendevano la mia salute cagionevole. All’improvviso la stanza si illuminò di una luce diversa avvolgendola in un’atmosfera surreale. Provai una sensazione mai avvertita prima, serenità mista ad appagamento dell'animo. Non era una mia suggestione. Chiamai mi madre ed anche lei provò le mie stesse sensazioni.  Avevo incontrato Gesù nella sofferenza, e Lui aveva sanato il mio cuore e cambiato la mia vita”.

La depressione scomparve e, cosa ancora più sorprendente, un adenoma all’ipofisi (ghiandola della dimensione di un pisello situata alla base del cranio), di cui soffriva Luigi, ad una successiva Tac non c’era più, facendogli riacquistare anche la fertilità che nel frattempo aveva perso con la malattia.

Da quel momento Luigi incominciò a leggere la Bibbia, a frequentare e formarsi presso una chiesa cristiana di Boscoreale.

Oggi è fondatore e pastore della Comunità Cristiana "Casa di Preghiera" attiva al corso Vittorio Emanuele III a Torre Annunziata da circa tre anni, dove numerose persone hanno ricevuto aiuto e sostegno, tra cui tossicodipendenti liberati dalla droga, famiglie ricostruite, giovani recuperati dalla strada.

“Svolgo questa attività pastorale da oltre 10 anni – continua Luigi -. Molti mi vedono come un ‘padre’ che attraverso l'amore di Dio ed azioni pratiche aiuta chi è nel bisogno senza secondi fini”. Oggi la Comunità conta 100 aderenti che si riuniscono tre volte a settimana, oltre agli appuntamenti non ufficiali.

“Date la vostra vita a Dio e Lui ve la cambierà”. Con questa frase Luigi conclude il racconto della sua vita, invitando la gente ad aprire il cuore a Dio.