“Dona il plasma”. È questo il manifesto che l’Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli (riunisce Monaldi, Cotugno e C.T.O.) sta diffondendo per raggiungere i malati da Covid 19 guariti. Qualora questi soggetti abbiano fatto un tampone, risultato negativo da almeno 14 giorni, e un’età tra i 18 e i 60 anni, possono contattare l’ambulatorio per l’arruolamento dei pazienti guariti, oppure il centro trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, per donare il proprio plasma.
In verità il protocollo sperimentale denominato “Tsunami” è diventato operativo già da maggio scorso, quando il laboratorio dell’ospedale Cotugno di Napoli ha iniziato il reclutamento dei potenziali donatori di plasma. I primi a sottoporsi allo screening sono stati proprio i medici colpiti dal Covid 19 e già guariti. Tra essi il dottor Antonio Corcione, primario di anestesia dell’ospedale Monaldi di Napoli, che dopo aver sconfitto la malattia si è subito dichiarato disponibile a donare il proprio plasma.
“Sono stato ricoverato per otto giorni nell’ospedale Cotugno - afferma il primario in un articolo apparso su “ Dire”, agenzia di stampa nazionale - dove sono stato curato da personale eccellente e di un’umanità rara”. “Il coronavirus possiamo definirlo un “canagliavirus” - continua il primario nell’intervista - perché è come una piovra che può attaccare i pazienti in ogni modo”.
Ecco perché la terapia di cura con il plasma “sta suscitando aspettative e speranza per la cura di pazienti affetti da coronavirus Sars-Cov-2 nell’ambito di studi clinici sperimentali e di trattamenti compassionevoli”, come è riportato nel manifesto- messaggio che l’Azienda Ospedaliera ha approntato per un capillare reclutamento dei donatori.
Un’iniziativa meritoria di tre ospedali riuniti che sono in prima linea nella lotta al coronavirus con risultati sorprendenti, che testimoniano la bravura di tutto il personale medico ed infermieristico in questa battaglia difficile contro la pandemia in corso dall’inizio di quest’anno.