A cura della Redazione

Si sono celebrati questa mattina, nella chiesa della SS. Trinità a Torre Annunziata, i funerali di Giuseppe Martucci, 63 anni, la cui improvvisa e prematura scomparsa ha destato commozione in città. Martucci era conosciuto per il suo impegno sociale. Ha fondato insieme ad altri, tra cui il giornalista del Corriere del Mezzogiorno Nino Femiani, Arcipelago, testata locale degli anni '80; ha fatto parte dell’ARCI ed è stato dirigente della Federazione Giovanile Comunista. A marzo scorso era andato in pensione dopo aver prestato servizio prima alla Tess (Torre e Stabia Sviluppo) e poi a Sviluppo Campania.

Ma si faceva voler bene soprattutto per la sua generosità, disponibilità, sensibilità. Un uomo dal grande cuore sempre attento al confronto con il prossimo.

Alla moglie Antonella Simeone, ai figli Chiara e Andrea, ai fratelli Fabio e Pietro, alla sorella Immacolata, vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta la redazione di torresette.news.

Di seguito il ricordo di Lello Ricciardi, amico di sempre di Peppe:

"Peppe Martucci se ne è andato. Improvvisamente. Una perdita che toglie il respiro. Una frustata drammatica che lascia senza parole. Perché Peppe - è incredibile dovere usare il passato - era un uragano di vitalità. Era mille cose.

Il penultimo di 5 figli, era nato nel quartiere Deriver, la fabbrica dove lavorava il padre (socialista impegnato anche nelle istituzioni municipali). È vissuto in un luogo caratterizzato da edifici-simbolo: la fabbrica (il lavoro), la casa (la famiglia), la scuola (l'istruzione), il circolo della Deriver (lo sport, la socialità). E quei valori lo hanno accompagnato sempre. Poi il trasferimento nella parte nord della città, lo scoutismo, le lotte studentesche, l'adesione alla Fgci, la militanza politica, le esperienze di direzione, la vittoriosa esperienza nelle elezioni distrettuali scolastiche. Incontra Antonella in quegli anni e comincia una storia d'amore durata sino ad ora e che dona loro due figli che adorano, Chiara ed Andrea.

Peppe comincia a lavorare ma dopo qualche settimana la sua fabbrica chiude. Inizia un lungo periodo di cassa integrazione che gli consente di dedicarsi all'impegno civile. Con Nino Femiani ed altri amici e compagni tra cui Maria Losco e Pasquale Popolo danno vita al circolo Arci, al periodico Arcipelago a tantissime iniziative culturali. All'inizio degli anni '90 va in Tess per poi approdare in Sviluppo Campania dove ha lavorato fino al febbraio scorso. In tutto quello che ha fatto ha donato allegria e generosità, leggerezza che non è stata mai superficialità. 

Uomo di pace e di composizione di conflitti, mai generatore di contrapposizioni, arguto, provvisto di quel sarcasmo (ereditato dal papà) che consentiva un punto di vista mai scontato e sempre originale. Peppe amava viaggiare, amava la vita ma più di ogni cosa amava Antonella ed i suoi ragazzi di cui era orgoglioso. Periodicamente ci regalavamo delle full immersion rievocative: di vicende politiche, delle nostre mitiche partite di calcio, dei viaggi e del futuro della città, di riflessioni e commenti leggeri. Ci siamo lasciati qualche settimana fa con l'impegno a rivederci a settembre con Nino Femiani, come facevamo spesso. Non potremo più. Ed è lacerante questa consapevolezza. Mi manchi già, mancherai a tutti quelli che hanno avuto il privilegio di condividere un pezzo della loro vita con te. Ciao Peppe".