A cura di Anna Casale

In occasione dell’anniversario della morte del giudice Borsellino e della sua scorta, la strage mafiosa di via D'Amelio a Palermo del 19 luglio 1992, il presidio “Libera” di Torre Annunziata, guidato da don Ciro Cozzolino, ha organizzato un incontro nella chiesa della SS. Trinità.

Un dibattito sul tema del voto di scambio politico-mafioso. Ospiti della serata Corrado Lembo, ex procuratore capo di Salerno, Vincenzo Maiello, professore ordinario di diritto penale all’Università “Federico II” di Napoli, Mariano Di Palma, “Libera” Campania, Tommaso Ciro Civitella, avvocato penalista, a moderare Andrea Palmieri, Caffè Letterario Torre Annunziata.

Il voto di scambio politico-mafioso è un reato previsto dall’articolo 416-ter del codice penale, istituito per troncare i legami illeciti tra politica e criminalità organizzata. Punisce con la reclusione da dieci a quindici anni la persona che accetta la promessa di voti, e chi li offre, ottenuti attraverso l’intimidazione o l’appartenenza ad un gruppo criminale. L’articolo è stato introdotto dopo l’attentato del 23 maggio 1992 in cui perse la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. Convertito poi in legge il 7 agosto dello stesso anno, dopo poche settimane dall’uccisione del giudice Paolo Borsellino. Incontro quello di ieri in cui gli illustri ospiti hanno dibattuto e delucidato il pubblico presente sulla giurisprudenza specifica al reato, sui suoi percorsi e cambiamenti giudiziari che nel tempo si sono evoluti ma di cui si è assistito ad una sorta di “involuzione” data, in alcuni casi, da quella che l’ex procuratore Lembo ha definito come l’arteteca del legislatore, che nel fare e disfare, allargando e restringendo le norme, ha portato al disorientamento del cittadino e dell’interprete stesso della legge.