A cura della Redazione

Negli anni d’oro della seconda metà del ‘900, il lido Santa Lucia di Torre Annunziata era un punto di riferimento per residenti e turisti: ristorante, bar, piscina, parcheggio e persino gare di nuoto ne facevano un luogo iconico del litorale. Oggi, però, quell’immagine è un lontano ricordo: l’area di circa 6.000 metri quadrati versa in totale abbandono, invasa da rifiuti ed erbacce, con la spiaggia antistante recintata e impraticabile.

Dal 2004 a oggi, vari progetti pubblici e privati hanno tentato di restituire vita allo stabilimento, tra cui il project financing da 3 milioni di euro, l’affidamento ad associazioni sociali e, nel 2015, la concessione quindicennale alla società “Lido Nettuno Srl” per una riqualificazione da 2,5 milioni. Nonostante l’ottenimento delle autorizzazioni nel 2018, l’iter si è arenato tra ricorsi, contenziosi e scarsa determinazione dell’affidatario.

Il Partito Democratico, riconoscendo anche le proprie responsabilità politiche nel tempo, chiede ora un cambio di rotta: riacquisizione del bene, progetto chiaro, procedure trasparenti e vigilanza rigorosa per evitare conflitti di interesse. La proposta è quella di un piano condiviso con Regione, Sovrintendenza, associazioni di categoria e cittadini, avviando già nell’immediato interventi di pulizia e messa in sicurezza.

“La rinascita del lido Santa Lucia – afferma il segretario Ciro Paseggia – non è solo un’opera di riqualificazione urbanistica, ma un simbolo di riscatto e rilancio per l’intera comunità. Serve visione, partecipazione e gestione responsabile per restituire alla città un pezzo del suo passato e trasformarlo in motore di sviluppo turistico e culturale”.