A cura della Redazione

Torre Annunziata, Strage di Sant'Alessandro. "Bisognerà di nuovo accendere i riflettori su Torre Annunziata - è quanto afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto -. L’appello disperato lanciato oggi da Libera contro le mafie non può lasciarci indifferenti. Il quotidiano susseguirsi di fatti criminali, drammatici e devastanti, che si svolgono nelle strade della città, ci mostrano una città ormai allo stremo della tenuta sociale.

Vivibilità e sicurezza sono messi in discussione - continua la nota -. La città è in agonia e lo diciamo oggi, nell’anniversario di una delle stragi più cruente della camorra. Era il 26 agosto del 1984, quando 14 killer uccisero, nei pressi del circolo dei pescatori otto persone e ne ferirono sette. L’obiettivo, il boss Valentino Gionta, sfuggì alla morte. 37 anni fa. E un anno dopo fu ucciso il giornalista napoletano Giancarlo Siani dopo aver scritto in un articolo che il prezzo pagato per giungere alla pace tra i clan fu l’arresto, avvenuto nel frattempo, del boss Valentino Gionta.

È da tempo che sottolineiamo la drammaticità della situazione in città come Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Torre del Greco dove inchieste della magistratura hanno messo in evidenza i rapporti tra la camorra e la politica, dove come nel caso di Castellammare di Stabia, la commissione d’accesso sta accertando se ci sono le condizioni per sciogliere il Comune per infiltrazioni camorristiche. Nella stessa Torre Annunziata - conclude Ruotolo - la democrazia è indebolita: la giunta resiste anche se non ha più sostegno dopo l’arresto per corruzione del dirigente dell’ufficio tecnico e successivamente del vicesindaco (poi scarcerato, ndr) che si era dimesso. Non c’è più tempo da perdere. Bisogna schierarsi, camminare e agire insieme".