A cura della Redazione

L'altro ieri, in un comunicato stampa, il comune di Torre Annunziata ha annunciato l’inizio dei lavori per la realizzazione della pista ciclopedonale “dal Vesuvio al Mare”.

IL PROGETTO: Finanziato dalla Regione Campania con uno stanziamento di 9 milioni di euro, il progetto prevede la costruzione di una pista ciclabile di 12 chilometri lungo il tratto ferroviario che collega Torre Annunziata a Cancello, in disuso da decenni e diventata simbolo di degrado ambientale, recuperando gli spazi esistenti che saranno trasformati in parchi a verde attrezzato.

La pista attraverserà il territorio compreso tra i comuni di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Boscoreale fino a Torre Annunziata

Un'opera che, con il finanziamento del secondo lotto raggiungerà anche altri comuni, tra cui Marigliano, Ottaviano e Nola, fino a San Felice a Cancello.

Contro questo progetto si schiera l’associazione politico-culturale “La paranza delle idee” con una nota che riportiamo di seguito. Una considerazione però va fatta: quando funzionava regolarmente la tratta ferroviaria Torre-Cancello, con pochi treni passeggeri durante la giornata, si registravano continue lamentele per la chiusura dei passaggi a livello e la paralisi del traffico in via Roma e in via Vittorio Veneto, con code lunghe di auto. Da quando la tratta è stata chiusa, la circolazione è diventata molto più scorrevole e meno caotica.

IL COMUNICATO: “L’avvio dei lavori per la riconversione della dismessa ferrovia Torre-Cancello in pista ciclabile – si legge nel comunicato - ci induce di nuovo a notare che mentre gli altri importanti porti del Sud Italia fanno a gara per accaparrarsi i 2 miliardi di euro in arrivo per il loro potenziamento (tra i quali 250 milioni solo per la realizzazione dell'ultimo miglio ferroviario o stradale) quello di Torre Annunziata, che (seppur entrambe le cose non fossero più in funzione) già aveva al proprio interno una stazione ferroviaria e si trovava lungo una linea in grado di collegarlo con gli interporti di Nola e di Marcianise, viene privato di una prospettiva di sviluppo per far posto sul territorio oplontino a una ciclopista che terminerà tra le cisterne degli idrocarburi e ciò proprio quando è maturata la possibilità di ripristinare le infrastrutture preesistenti!

Le Amministrazioni Starita prima e Ascione poi hanno parlato di quest’opera come di un’opportunità per la Città ma la verità è che in tutti questi anni hanno con scelleratezza avallato un progetto che, per portare qualche relativo beneficio ad alcuni piccoli centri dell'entroterra vesuviano (e, quindi, per favorire la campagna elettorale di qualche signorotto locale), farà (volutamente?) di Torre Annunziata l'unica città della Campania con un porto mercantile senza collegamenti ferroviari, sabotando così pure il tentativo di portare nello scalo il servizio passeggeri.

I nostri politici non si sono smossi neanche quando sono state proprio delle associazioni ambientaliste, Green Italia e FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), a criticare la folle idea di eliminare una ferrovia per fare al suo posto una ciclabile dall’eccessivo costo al km (sette volte più della media) e dallo scarso beneficio ecologico, a rilevare gli svantaggi per Torre Annunziata e a proporre perciò delle modifiche progettuali: quelli che, più di tutti, avrebbero dovuto difenderci non l’hanno fatto!”.