Una Giusta Causa, è il film che quest’anno la Rai ha scelto per celebrare l'8 marzo, festa delle donne.

È vero, l’8 marzo è un giorno di festa. Purtroppo, però, sembra che con il tempo il suo significato si sia perso e, al suo posto, sia subentrato un pensiero erroneo, incentrato sul consumismo atto ad alimentare sempre di più una produzione capitalistica con la promozione di beni, merci e servizi di ogni tipo.

La giornata dell’8 marzo è chiamata comunemente festa delle donne, ma sarebbe maggiormente opportuno ricordarla come Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche le violenze e le discriminazioni subite (e che in alcune parti del mondo ancora subiscono) da tantissime donne. Una giornata in onore e per commemorare le vittime di un tragico evento risalente al secondo dopoguerra, quello che vide la morte di centinaia di operaie in una fabbrica di camicie, Cotton, avvenuto nel 1908 a New York.

Vivendo oggi in una società che, almeno apparentemente, pone sullo stesso piano uomini e donne, è sempre più facile, per molti, dimenticare i duri anni di lotte, battaglie e proteste che le donne del passato hanno dovuto affrontare per garantirci, ripeto, questa illusoria condizione di parità dei sessi.

Supposto che oggi, la preoccupazione principale della maggioranza degli individui appartenenti al genere femminile sia quello di aver il mazzo di mimose più grande o più bello, fortunatamente La Rai, questa sera, cercherà nel suo piccolo, di riportare un barlume di coscienza e risentimento nel pubblico con un film le cui tematiche daranno qualcosa di serio a cui pensare.

Il film in questione è Una Giusta Causa, la storia vera di Ruth Bader Ginsburg (Felicity Jones), una delle nove donne che nel 1956 viene accettata al corso di legge dell’Università di Harvard, ma che, nonostante il suo talento, viene rifiutata da tutti gli studi legali proprio perché donna. Sostenuta dall’avvocato progressista Dorothy Kenyon (Kathy Bates), la donna apre un processo sul proprio controverso caso di discriminazione di genere. Nonostante il nutrito numero di oppositori, Ruth riesce a ottenere la sua vittoria in tribunale, creando con il processo un precedente nella storia legale statunitense. Il film è un tributo a Ruth Bader, seconda donna a essere nominata Giudice della Corte Costituzionale, nonché una delle figure più influenti del nostro tempo. Le lotte di Ruth per ottenere la parità dei sessi sul lavoro sono un invito, più attuale che mai, a ogni donna a non farsi sopraffare da una cultura maschilista in ogni campo.

In attesa del film, che andrà in onda questa sera, alle 21,25 su Rai 1, auguri a tutte le donne.