A cura della Redazione

Mentre l’Italia sta uscendo un poco alla volta dalla pandemia da Covid, con l’allentamento delle regole che finora hanno caratterizzato questi ultimi due anni, si fa sempre più pressante da parte dell’opinione pubblica la richiesta di un ritorno alla normalità dell’ospedale di Boscotrecase, riconvertito nel 2020 in Covid-Hospital.

Il 6 marzo scorso il nostro giornale ha pubblicato un articolo nel quale si chiedeva a voce alta di ripristinare il pronto soccorso e riaprire i reparti ordinari dell’ospedale isolandoli dal reparto Covid, visto che questa infezione non scomparirà di certo nell’immediato.

L’appello è stato accolto dal capogruppo regionale del PD Mario Casillo, il quale ci ha tenuto ad aggiornarci sugli ultimi sviluppi che attengono al presidio ospedaliero di Boscotrecase.

“Innanzitutto va detto che nel settembre scorso – ha dichiarato – sono stanti stanziati 20 milioni di euro con l’obiettivo di far diventare l’Ospedale Sant’Anna e Madonna della Neve di Boscotrecase  un DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di primo livello e un vero e proprio punto d’eccellenza non solo per l’Asl Napoli 3 Sud, ma per l’intera regione Campania. Ciò detto, entro aprile inizieranno lavori per il nuovo reparto di pneumologia, ed entro lo stesso mese sarà aggiudicata la gara per il pronto soccorso e l’OBI (Osservazione breve intensiva). Se non ci saranno ricorsi – conclude Casillo - i lavori inizieranno prima dell’estate”.

Qualcosa, quindi incomincia a muoversi. Il ripristino del pronto soccorso è essenziale non solo perché l’ospedale abbraccia una fascia di utenza molto ampia, ma soprattutto perché per la sua piena funzionalità è necessario che siano riaperti tutti gli altri reparti ordinari (chirurgia, ortopedia, medicina generale, ambulatori ecc.). A questi si aggiungono la cardiologia, la radiologia, il laboratorio di analisi, oltre all’emodinamica, la pneumologia e la terapia intensiva, questi ultimi reparti non esistenti nella fase pre Covid.