A cura della Redazione

"Più differenzi, più ricicli, più risparmi… ma a Torre Annunziata è ancora soltanto un miraggio".

Inizia così la nota dell'associazione politica "La paranza delle idee".

"La Commissione Straordinaria, che sta amministrando il Comune di Torre Annunziata - conmtinua la nota - ha di recente approvato le tariffe TARI 2022 e il Piano Economico Finanziario dal quale esse derivano.

Quest’anno si registreranno delle variazioni tariffarie rispetto al 2021 poiché – a parer nostro, giustamente – è stato dato maggior peso al numero di occupanti un appartamento anziché alla sua metratura e anche per le utenze non domestiche ha assunto maggiore incidenza la parte variabile della tariffa, commisurata alle quantità e qualità medie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte.

Come indicano le simulazioni fatte dal Comune stesso, molte di queste variazioni, però, saranno in aumento, con importi in alcuni casi anche assai più cari dell’anno precedente, in particolare per uffici, studi professionali ed esercizi commerciali vari.

Ciò, comunque, non è dovuto solo ai nuovi criteri adottati ma anche e soprattutto a una raccolta differenziata che stenta a decollare, con la conseguenza che sulla tassa sui rifiuti, il cui gettito deve coprire integralmente il costo del servizio, finiscono per pesare oltremodo i sempre crescenti costi di conferimento in discarica dell’indifferenziato, vanificando, così, la speranza di un risparmio per tutti.

Dal PEF del Comune, infatti, si evince che nel 2020 – è il dato certificato più recente – la differenziata ha raggiunto il 59,22%, in lieve crescita rispetto al 58,42% del 2019 ma ancora molto indietro nei confronti dell’obiettivo minimo del 65% che, per legge, si sarebbe dovuto raggiungere già nel 2012.

L’auspicio è che la Commissione Straordinaria - conclude il comunicato - verifichi anche la qualità della gestione del servizio rifiuti che c’è stata finora su input della politica locale, alla ricerca di eventuali lacune manageriali".