A cura della Redazione

In questi giorni sta circolando su facebook un post del medico Aldo Tolino, già consigliere comunale, che si è fatto portavoce, insieme ad altri cittadini, di un'istanza indirizzata al Commissario straordinario del comune di Torre Annunziata Enrico Caterino sui lavori che la GORI sta effettuando in via Fusco (angolo via Gino Alfani) per convogliare al depuratore di Foce Sarno di Castellammare di Stabia, tramite il collettore di Torre Annunziata, gli scarichi reflui rivenienti dal comune di Torre del Greco.

Una mega-opera pubblica che consentirà di eliminare gli sversamenti fognari a mare che inquinano il litorale torrese, collettandoli all’impianto di depurazione.

Va evidenziato che i liquami fognari del comune di Torre Annunziata sono già convogliati, mediante il collettore che attraversa da nord a sud la città, al depuratore di Castellammare di Stabia.

Nei giorni scorsi, il 15 luglio, si è tenuta una riunione al Comune oplontino con il prefetto Caterino, a capo della Commissione straordinaria che gestisce l’attività amministrativa dell’Ente, la senatrice del comprensorio Virginia La Mura, l’ing. Valentino Ferrara, dirigente dell’UTC, Orfeo Mazzella, membro dell'Associazione medici per l'ambiente (Isde), l’ing. Carmine Iapicca, l’ing. Maria Esposito, dell’Associazione Ingegneri di Torre Annunziata, e lo stesso Tolino.

Tali lavori sono particolarmente attenzionati poiché – secondo quanto evidenziato dai partecipanti all’incontro –  potrebbero verificarsi cedimenti strutturali degli edifici ubicati nell’area e del trincerone ferroviario situato a pochi metri dagli scavi in corso. Proprio lì, infatti, andrà realizzata – sempre secondo i denuncianti - la vasca di raccolta delle acque reflue da cui poi si diramerà il collegamento tramite collettore fino al depuratore.

Oltre ai presunti rischi di staticità degli edifici e delle strade, derivanti anche dalla installazione di enormi tubazioni sotterranee, vengono paventati anche quelli per la salute con la dispersione nell’atmosfera di polveri sottili derivanti dalle opere di scavo che potrebbero – secondo Tolino – “causare un aumento di patologie respiratorie e neoplastiche”.

La soluzione alternativa prospettata è quella di “passare il tubo di collettamento da via Caravelli attraverso l’infrastruttura sotterranea già esistente del collettore Oncino”, si afferma nel documento con cui i residenti vogliono far cambiare idea alla GORI sulle modalità di realizzazione dell’opera.

Un altro elemento che viene contestato all’azienda idrica, è inoltre quello secondo cui il comune di Torre del Greco, proprio per evitare questi “danni collaterali”, ha chiesto e ottenuto, attraverso un ricorso al TAR, di realizzare gli interventi via mare senza intaccare l’assetto del territorio. Cosa che, chiedono coloro che hanno sollevato la questione, potrebbe fare anche il Comune di Torre Annunziata. Altrimenti, “dovremo assumerci, tutti i cittadini, l’onere di una immediata denuncia al TAR e/o ricorso alla Procura e/o denuncia penale verso il responsabile dei lavori”.

L’istanza è senza dubbio meritevole di attenzione anche se diventa difficile pensare che la GORI, e tutte le altre Istituzioni coinvolte in questa mega-opera (Regione Campania, Ente Idrico Campano, ARPAC), non abbiano tenuto conto, nella stesura del progetto, di questi presunti rischi e delle possibili alternative, addivenendo alla soluzione attualmente in itinere. 

Nel frattempo, come si legge nel documento finale redatto dal gruppo di coordinamento, la senatrice La Mura ha chiesto la sospensione immediata dei lavori nel tratto di via Fusco “finché non si definisca la situazione progettuale senza rischi e l’immediata istituzione di un tavolo di confronto per la soluzione delle problematiche avanzate dai cittadini”.

Il Commissario Caterino, inoltre, ha chiesto ed ottenuto un documento di sintesi delle problematiche esposte, “impegnandosi a farsi parte attiva nel sottoporre le stesse all’attenzione degli organi responsabili del progetto”.