A cura della Redazione

Ricorso contro lo scioglimento dell'Amministarzione comunale di Torre Annunziata per condizionamenti della criminalità organizzata: il Tar del Lazio ha chiesto al Governo due mesi di tempo per consegnare tutti gli atti che a inizio maggio portarono alla decisione adottata dal Consiglio dei Ministri. 

Come si ricorderà, il Consiglio comunale oplontino decadde per mancanza del numero legale dato che la quasi totalità dei consiglieri, compreso il sindaco Vincenzo Ascione, rassegnò le dimissioni dall’incarico in seguito a 12 avvisi di garanzia notificati ad amministratori e professionisti esterni.

La Prefettura nominò una Commissione prefettizia per l’ordinaria gestione del Comune. Solo successivamente, e dopo gli accertamenti ispettivi della Commissione d’accesso, volti a verificare i presupposti per lo scioglimento del Consiglio comunale, con decreto del Presidente della Repubblica del 6 maggio scorso, la gestione del Comune è stata affidata ad una Commissione straordinaria “per forme di ingerenza della criminalità organizzata nell’attività amministrativa”.

Il 19 luglio scorso il sindaco Acione ha presentato ricorso al Tar del Lazio, una vistosa documentazione di 41 pagine istruita dagli avvocati Armando Profili e Giorgia Esposito, nella quale si chiede di rigettare punto per punto i rilievi della Commissione d’accesso, oltre all'"annullamento integrale di tutti gli atti e di tutti i provvedimenti impugnati”.

Il Tar, pertanto, ha ritenuto necessario ai fini della decisione «acquisire l'intera documentazione relativa alla procedura in esame, priva di oscuramenti e completa di tutta la documentazione alla stessa allegata». 

Fissata all'8 marzo 2023 l'udienza pubblica collegiale per la valutazione di merito dell'impugnativa.