Apprendo con tristezza la scomparsa di Carlo Petrella, fondatore della Locanda del Gigante di Acerra, la comunità di recupero per tossicodipendenti e ragazzi a rischio. Petrella è deceduto dopo una lunga malattia.

I meno giovani si ricorderanno di Carlo, sociologo mezzo poeta e mezzo profeta, direttore del Sert a Torre Annunziata e fondatore della Casa di Ban, creatura dell’Usl 34, l'unico esempio in Italia di struttura residenziale pubblica per il recupero globale dei tossicodipendenti. 

Nel 1999 ero il direttore responsabile de “lo Strillone” e  Petrella ricevette da  me, da Antonio Gagliardi e da Filippo Germano, co-fondatori del giornale, “lo Strillone d’oro”, il premio che avevo ideato per personalità e associazioni della società civile distintesi in diversi campi.

Tempo dopo, il 19 giugno del 1999, mi inviò questa bellissima lettera che non ho mai voluto pubblicare ma che ora dedico a lui.

“Caro Salvatore, torno a casa con un carico di emozioni. Sulla tua terra per un attimo il dolore si è trasformato in gioia. Grazie per questo piccolo miracolo. La tua sensibilità ed anche il tuo coraggio mi ha colpito. Ban non è morto, è stato un bambino ucciso appena nato, ma è presente nel cuore del tuo paese. Non sono di Torre, ma ho sognato a Torre. Ho sognato di trasformare la merda in oro. Non ce l’ho fatta, ma è questa la direzione. Grazie perché fai nascere ancora magie”.

La “missione” di Carlo Petrella a Torre Annunziata, purtroppo, venne interrotta da un'inchiesta della magistratura, a cui seguirono numerosi arresti tra cui lo stesso sociologo, accusato di detenzione, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti.

A seguito di questa inchiesta, terminò praticamente l’esperienza a Torre Annunziata del sociologo, completamente assolto alla fine della vicenda giudiziaria.

La notizia della morte di Petrella è stata data sulla pagina Facebook della Locanda del Gigante. Qui è stata pubblicata la lettera che il sociologo ha scritto prima di esalare l'ultimo respiro:

“Solo poche parole. Ho sempre cercato il silenzio nelle mie richieste. Non ho mai amato chiedere. Non vi chiedo niente. È normale morire. Non fate morire La Locanda. I giocattoli non devono morire se sono utili all’umanità. Buona Fortuna. Carlo”

Le esequie si svolgeranno domani mattina, martedì 20 settembre alle ore 8,30, nella città di Acerra.