A cura di Enza Perna

Irma Testa, la campionessa di pugilato di Torre Annunziata, a Le Iene.

Nella puntata di ieri, martedì 8 novembre, la campionessa europea e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, Irma Testa, è stata ospite di Teo Mammucari e Belen Rodriguez esibendosi in un monologo in cui ha messo in evidenza l’arretratezza culturale che ancora esiste in Italia nei confronti di chi fa "coming out", dichiarando la propria omosessualità. 

Ma prima di affrontare il tema, parte da lontano, parlando di Irma Testa come pugile e poi come donna.

Tutti i pugili sono matti perché sul ring ti fai male. Io non vado incontro ai pugni, mi muovo sempre. Per questo mi chiamano ‘la farfalla’", ha esordito la pugile oplontina.

Quando devo preparare un match lo immagino prima nella mia testa. Si chiama ‘Shadow Box’, il pugilato ombra. E se penso ad un gancio, tiro un gancio. Se penso ad un montante, un montante. Se penso ad un diretto, tiro un diretto. 
Non sono soltanto pugni, ogni colpo ha un suo nome ed ogni nome è una parola con un significato preciso. E questo vale anche fuori dal ring. Diciamo ‘coming out’ per tradurlo farebbe più scandalo. Si scrive ‘uscire allo scoperto’, ma si legge ‘smettere di nascondersi’.
Io ho smesso poco fa e avrei voluto che la gente rispondesse ‘sticazzi’, invece ha fatto notizia, perché c’è ancora pieno di gente che vuole farti sentire inferiore, difettata, con un pugno o, più spesso, con una parola sbagliata.
Sul ring quando un avversario vuole farmi male, a volte tengo le braccia lungo i fianchi per dirgli che non ho paura. Lui si innervosisce, si arrabbia. E più si arrabbia, più sbaglia. Più io godo e più io vinco. Quindi su, provate a colpirmi
”.