Chiare, fresche e dolci acque… E’ la poesia più famosa di Francesco Petrarca, scritta tra il 1340 e il 1341, che – purtroppo – mal si addice al mare del litorale di Torre Annunziata.

Questa mattina, domenica 6 agosto, si è notata una vasta macchia di liquame fognario galleggiare al largo del Lido Azzurro. Ancora una volta Torre Annunziata viene “violentata”, molto probabilmente, dagli scarichi a mare della vicina Torre del Greco che, come ormai tutti sanno, non è munita di una rete fognaria collegata ad un depuratore (quelli di Villa Inglese e di via San Giuseppe alle Paludi non sono funzionanti da anni per gli alti costi di manutenzione). Eppure qualche giorno fa l’Arpac ha annullato il divieto di balneazione applicato meno di una settimana prima. Questo sta a significare che le acque del litorale oplontino sono balneabili o meno a seconda dell’andamento delle correnti, ovvero se esse spingono al largo o meno i liquami fognari di Torre del Greco.

Allora una domanda è lecita: i frequentatori delle spiagge oplontine possono subire un danno così evidente senza che si possa fare nulla? E’ vero che la Gori sta provvedendo a realizzare i lavori per collegare la rete fognaria del comune corallino al depuratore di Castellammare di Stabia (tali lavori hanno hanno interessato anche le strade  di Torre Annunziata), tuttavia bisogna aspettare il 2025 per la conclusione completa dei lavori, ed attualmente non si sta facendo nulla per eliminare o quantomeno attutire l’impatto dei reflui fognari di Torre del Greco sulle acque del litorale oplontino.

Noi non siamo tecnici, ma una considerazione la vogliamo fare. Perché non si è messo in funzione di nuovo il depuratore di Villa Inglese (più vicino al litorale oplontino) almeno per un pretrattamento dei liquami fognari prima di sversarli a mare? Si sarebbero evitati, o in parte attutiti, i fenomeni di inquinamento del litorale oplontino e dell’acqua perennemente sporca.

(Foto Facebook di Luisa Russo)