A cura della Redazione

Parcheggio privato in corso Umberto I n. 10 a Torre Annunziata: il Tar Campania accoglie l’istanza presentata dall’avvocato Giovanni Colacurcio, difensore dei titolari dell’iniziativa imprenditoriale, contro il Comune di Torre Annunziata, e “sospende l’efficacia degli atti e dei provvedimenti impugnati fissando la trattazione in merito del ricorso nell’udienza del 12 marzo 2024”.

Come si ricorderà, un’ordinanza a firma del dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Valentino Ferrara contestava ai titolari del parcheggio privato “i lavori di manomissione del marciapiede comunale, per circa 15 mq, realizzando una rampetta carrabile al fine di eliminare il dislivello tra la quota del marciapiede e quella stradale (corso Umberto I). Inoltre si contestava l’installazione di un palo con semaforo e la realizzazione della segnaletica orizzontale”.

Per i titolari del parcheggio, invece, tutto era stato eseguito rispettando le norme in materia e con le dovute autorizzazioni.

Con la sentenza pubblicata il 27 settembre scorso, il Tar Campania in sostanza sospende una serie di atti prodotti dall’Ufficio tecnico comunale, tra cui l’ordinanza che evidenzia una serie di opere eseguite e contiene la diffida a ripristinare lo stato dei luoghi.

Per i giudici amministrativi esiste quindi la possibilità che il diritto vantato dalla parte ricorrente esista in concreto e che quindi si dovrà passare all’esame per una decisione di merito.

Il parcheggio in oggetto è quello realizzato nei locali sottostanti il supermercato Decò e potrà ospitare una trentina di auto. In una città carente di aree di sosta pubbliche, l’entrata in funzione di un parcheggio privato dovrebbe essere salutata con uno squillo di trombe, invece incontra le farraginose maglie della burocrazia comunale.

Intanto, una volta notificata la sentenza del Tar, che avrebbe dato ai titolari la legittimità a chiedere l’autorizzazione amministrativa per l’apertura del parcheggio, l’Utc immediatamente ha fatto recapitare ai titolari la sospensione del certificato di agibilità, con la richiesta di un’integrazione della documentazione, che – a detta della proprietà – è già stata presentata a suo tempo. E così continua la querelle