La storia della famiglia Voiello è affascinante per il lettore anche perché è avvolta in più enigmi. Quale era il vero cognome in origine? Noi autori del libro, Antonio Papa, Vincenzo Marasco ed io, abbiamo risolto questo primo rebus risalendo indietro nel tempo a Bracigliano, un paese in provincia di Salerno. Dal quale sono partiti i Gaudiello per venire a Torre Annunziata dove sono diventati, per un errore di trascrizione, prima i Vojello (con la i lunga) e poi i Voiello.

Ma non è finita qui! Perché in seguito sono comparsi negli archivi come Ioviello, e solo con una sentenza del tribunale sono ridiventati i Voiello. Un altro enigma è quello del nonno di Giovanni Voiello, lo svizzero August Van Vittel. È veramente esistito? Questa versione fantasiosa è resistita per oltre un secolo, fin quando il nostro libro “Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana” non ha svelato questo altro mistero.

Antonio Papa ha trovato il vero nonno, Andrea Voiello, il “pioniere maccaronaro” che per primo iniziò a lavorare in questa attività (in precedenza i Voiello erano stati operai specializzati presso la Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata). E Vincenzo Marasco ha scovato poi un documento veramente eccezionale, il testamento di Giovanni Voiello, fondatore del pastificio, del quale il sottoscritto è entrato in possesso degli atti di nascita e persino di battesimo.

E infine in quanti sanno che i resti mortali di Giovanni Voiello e della moglie Concetta Manzo riposano in un sarcofago del cimitero di Torre Annunziata? Queste ed altre curiosità, ma soprattutto la storia di una famosa famiglia di pastai, sono state al centro del dibattito che si è tenuto sabato 11 novembre presso l’Archivio di Stato di Napoli, alla presenza della rappresentante dello stesso, Anna Maria Barbato Ricci (in sostituzione della direttrice Candida Carrino) e del neodirettore dello stabilimento Voiello di Marcianise, Marco Grimaldi. All’incontro hanno partecipato i direttori dell’archivio storico Barilla, Giancarlo Gonizzi e Roberto Pagliari, che hanno donato una gigantografia della più nota etichetta di pasta Voiello all’archivio, e hanno ricevuto dagli autori del libro una targa ricordo, come ringraziamento dell’ampia disponibilità ricevuta per le ricerche effettuate nell’archivio parmense della Barilla.

Dopo questa presentazione, e della precedente presso la chiesa di Santa Teresa nella nostra città (dove c’è un altare gentilizio in memoria di Giovanni Voiello), il viaggio culturale per far conoscere il loro libro, Papa, Marasco e il sottoscritto lo continueranno in altri Comuni  del nostro territorio ma soprattutto a Bracigliano, paese di origine dei Gaudiello-Voiello e a Marcianise tra gli operai che producono l’ottima pasta Voiello.

(Nella prima foto Giancarlo Gonizzi, direttore dell’archivio storico Barilla, consegna la gigantografia dell’etichetta Voiello alla rappresentante dell’archivio di stato di Napoli, Anna Maria Barbato Ricci. Nella seconda foto Salvatore Cardone consegna, anche a nome di Antonio Papa e Vincenzo Marasco, la targa ricordo a Giancarlo Gonizzi e Roberto Pagliari, direttori dell’archivio storico Barilla)