A cura della Redazione

Lido Mappatella, una spiaggia sottratta al degrado e resa fruibile a tanti cittadini torresi, e non solo, che la frequentano durante la stagione estiva.

Tre passerelle (anche se una andrebbe manutenzionata), la prima adatta per disabili e mamma con carrozzine. Contenitori dei rifiuti posizionati vicino alle scale di accesso all’arenile, bagni chimici e docce, pulizia della spiaggia e soprattutto una spiaggia libera alla portata di qualsiasi torrese, indigente o meno, con famiglia numerosa o single.

Eppure, appena si attraversa ilconfine” tra questo lido e l’ex stabilimento balneare Santa Lucia, dove comunque ci sono bagnanti, la situazione cambia. Cumuli di rifiuti “indifferenziati”, bottiglie di plastica, cartacce, buste di plastica, lattine, residui di cibo, tronchi d’albero, recinzione divelta, persino sedie abbandonate!

Di chi è la competenza per intervenire e ripulire dai rifiuti anche questo lato dell’arenile? Qui giocano bambini, nei pressi ci sono ombrelloni con persone adulte “costrette” a condividere questo scempio ambientale, quasi rassegnati.

L'appalto per l'ex lido Santa Lucia

Tornando indietro nel 2015, in seguito ad un bando pubblico a cui parteciparono due realtà imprenditoriali, il progetto di riqualificazione della struttura balneare fu assegnato alla società Nettuno srl. Un progetto ambizioso con un investimento di 2 milioni e mezzo di euro che prevedeva la realizzazione di un ristorante, un centro benessere su due livelli, un bar, ed il recupero delle due piscine, di cui una olimpionica, fiore all'occhiello dello stabilimento. Da creare anche 50 posti auto e 4 stalli per le vetture dei portatori di handicap oltre ad un ascensore. Il tutto, su un'area di circa 14.500 mq.

I lavori avrebbero dovuto iniziare entro un anno dal rilascio del permesso (ossia entro dicembre 2018) e concludersi entro 3 anni.  Invece le cose sono andate diversamente. La società non ha mai iniziato I lavori e così l’amministrazione comunale è stata costretta a revocarle l’appalto.

Nelle more dell’indizione di un’altra gara, il Comune di Torre Annunziata è resposabile della struttura e dell’annesso arenile. Quindi o avrebbe dovuto precludere l’accesso ai bagnanti, oppure mettere l’arenile nelle condizioni di poter essere fruito.  

Purtroppo conosciamo bene la situazione relativa al personale comunale: attualmete un solo dipendente, Andrea Gallo, coadiuvato da qualche volontario, deve occuparsi di tutto, rinunciando perfino alle ferie (e tra qualche mese va pure in pensione). Attualmente è impegnato a pulire il tratto di spiaggetta confinante con il Lido Azzurro e quindi necessariamente deve trascurare altrove.

La soluzione? Nelle more di nuove assunzioni, non c’è altra strada che affidarsi a società terze che possano gestire la pulizia dell’arenile e anche di Villa Parnaso.