Prendi Kafka, catturane l’assurdità dei contenuti delle sue opere e trasformala in uno spettacolo forte, intenso, profondo. Gli studenti del laboratorio teatrale “Anita Sorrentino” del Liceo Statale “Pitagora-Croce” di Torre Annunziata hanno nuovamente colpito e affondato le nostre coscienze. E lo hanno fatto in coerenza con il percorso artistico iniziato nello scorso anno scolastico con “Solandata”, il dramma teatrale sulla fame e sulla miseria dei migranti.
Quest’anno sono riusciti a penetrare a fondo sull’alienazione, l’identità e l’assurdità dell’esistenza umana lavorando con assoluto impegno su “La Metamorfosi” di Franz Kafka. E’ nato così “Nonstopiùnellapelle”, dramma contemporaneo sull’isolamento relazionale dei giovani liberamente ispirato al testo dello scrittore boemo.
«La metamorfosi di Franz Kafka non è solo la storia di un uomo che si sveglia trasformato in uno scarafaggio, ma può essere vista come una metafora della sensazione di essere intrappolati in una vita che non riconosciamo più come nostra», spiega Carola Flauto, scrittrice, saggista e docente responsabile laboratorio “Anita Sorrentino”.
«Quante volte, proprio in questa nostra contemporaneità non ci sentiamo più nella nostra pelle, disconnessi da chi siamo, spettatori della nostra stessa vita o da cosa gli altri si aspettano da noi. Gregor, diventando un insetto – sottolinea Carola Flauto - rappresenta questa sensazione estrema di disumanizzazione, di qualcosa che non si adatta più al mondo, nemmeno alla propria famiglia. Kafka ci confronta con un'idea chiave della filosofia esistenzialista: l'isolamento dell'individuo, più attuale che mai nell’era della tecnologia social in cui ci ritroviamo immersi. Gregor, nella sua nuova forma, non è in grado di comunicare, di essere compreso o accettato. Questo isolamento non è solo fisico, è esistenziale. Qui risuona il pensiero di Jean-Paul Sartre e la sua idea che “l’inferno sono gli altri”».
Nella rilettura di Kafka e nella costruzione della struttura di “Nonstopiùnellapelle”, gli studenti hanno sovrapposto con assoluta sapienza ed efficacia recitazione, danza, e altre performance espressive, equilibrandole e sovrapponendole perfettamente alle immagini che scorrevano sul velatino.
Lo studio drammaturgico, messo in campo nel laboratorio teatrale “Anita Sorrentino” del liceo “Pitagora-Croce” di Torre Annunziata, istituto diretto dalla prof. Tiziana Savarese, è stato quello di leggere e analizzare l’opera originale per poi riscriverla, ambientandola nella contemporaneità. Diversamente dal Gregor Samsa kafkiano, il Gregorio dei liceali torresi non è un commesso viaggiatore, ma ragazzo bullizzato dai suoi coetanei per il suo essere profondo e sensibile. Incapace di difendersi, per la scarsa autostima, decide di non uscire più dalla sua stanza che diventa una gabbia e comunica con il mondo solo virtualmente. Una mattina, anche lui, si ritrova trasformato in un insetto abominevole. Ma diversamente dall’originale, il protagonista avrà un incontro inaspettato capace di capovolgerli la visione.
«La Metamorfosi è un’opera senza tempo – precisa Carola Flauto – nonché un allarme sulla fragilità dell'identità dei nostri giovani (e non solo) e sulla disconnessione tra l'essere umano e il suo ambiente, in quest’era liquida. L’autore, pur se morto 100 anni fa, ci ricorda ancora che, in questo mondo pieno di norme, aspettative e giudizi, la vera tragedia è perdere il legame con la nostra stessa umanità».
Prezioso il contributo alla realizzazione di “Nonstopiùnellapelle” di Angela Flauto, giovane scenografa torrese dell'accademia belle arti Napoli. È lei l'autrice del progetto scenografico “la gabbia”, il disegno luci e la scelta del velatino per le proiezioni con scene di vita scolastica che ha conferito quell'aspetto onirico adatto al senso dell'opera. Fondamentale anche l’apporto del coreografo e ballerino Gerardo Castagnino, 19 anni, che nonostante la giovane età rappresenta già un’eccellenza del territorio. Il testo è stato scritto da Carola Flauto con la collaborazione di un gruppo di studenti del Laboratorio. Sostanziale la partecipazione per l’intero percorso progettuale della prof. Monica Roviello.
Il senatore Orfeo Mazzella, visibilmente commosso, al termine della performance, parlando delle proposte di legge su bullismo e cyberbullismo, ha invitato i liceali torresi in Senato per una replica dello spettacolo a Roma. Presenti all’evento le istituzioni locali con l’assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata Lina Nappo.
Biagio e Pina Sorrentino, genitori di Anita e promotori dell’associazione “Amici di Anita Sorrentino”, hanno premiato gli studenti del laboratorio con targhe. La prof. Carola Flauto, a nome del Liceo Pitagora-Croce, ha consegnato loro il progetto grafico di una mattonella in pietra vesuviana che sarà installata nell’atrio dell’istituto scolastico, nel corso del prossimo mese di settembre, con un evento ufficiale per celebrare l’istituzione fin dal1997 del laboratorio teatrale “Anita Sorrentino”. La dirigente scolastica del Pitagora-Croce, prof. Tiziana Savarese, nell'abbracciare i ragazzi al termine dello spettacolo ha ribadito "l'importanza dell'educazione ai sentimenti trasversale alla didattica delle discipline".
«La didattica dell'amore e dell'affettività – conclude Carola Flauto - è alla base del percorso mio di docente. Si espleta in più modi e raggiunge la punta di diamante con lo strumento Teatro. Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli esseri umani si educano insieme con la mediazione del mondo».