Vivere in via San Fermo a Torre Annunziata, nella zona delle ex palazzine dei ferrovieri, è diventato sempre più difficile. Lo denunciano i residenti attraverso una segnalazione formale inviata alle autorità, firmata dall’amministratore del condominio, dott. Flavio d’Aquino, che descrive un quadro allarmante di degrado urbano, emergenza igienico-sanitaria e rischi concreti per la sicurezza pubblica.
Tra le criticità più gravi, spicca l’inquinamento dell’aria causato dai fumi e dai gas nocivi provenienti dalle aziende industriali vicine, che producono bitume, materiali petrolchimici e per l’edilizia. “La situazione è al limite della sopportazione – spiegano i residenti – soprattutto per i bambini e le persone fragili, costrette a convivere ogni giorno con un’aria irrespirabile”.
Ma i problemi non si fermano qui. Il quartiere versa in uno stato di totale abbandono, favorito – secondo i condomini – anche dalla scarsa vigilanza delle forze dell’ordine. Questo ha portato a una lunga serie di episodi preoccupanti: danneggiamenti, vandalismi, distruzione dei bidoni per la raccolta differenziata e persino principi di incendio che mettono in pericolo abitazioni e residenti.
Un’altra emergenza riguarda l’assenza dell’allaccio alla rete fognaria pubblica, che non passa in via San Fermo. “Una carenza strutturale grave – denuncia l’amministratore – che causa danni agli impianti condominiali e continui disagi nella gestione degli scarichi, con rischi diretti per la salute pubblica”.
A peggiorare la situazione contribuiscono le condizioni disastrate della strada: buche, avvallamenti e dislivelli che rendono difficile e pericoloso il transito, sia a piedi che in auto. Ogni volta che piove, la via si trasforma in un fiume, rendendo impossibile l’accesso alle abitazioni e bloccando i mezzi di soccorso.
“Non possiamo più tollerare questa situazione – conclude il dott. d’Aquino – chiediamo alle istituzioni interventi concreti e urgenti per restituire ai residenti dignità, sicurezza e salubrità”.
L’appello dei cittadini di via San Fermo ora è nelle mani delle autorità competenti. Resta da vedere se questa volta arriveranno risposte concrete o se il quartiere dovrà continuare a convivere con degrado e rischi quotidiani.