"Il pugilato è come la vita, non bisogna arrendersi mai. Non importa quante volte si cade a tappeto, l'importante è rialzarsi e continuare a combattere".

Con questa affermazione dalla viva voce del maestro di boxe Alfredo Veneruso, inizia la canzone che il rapper Natale Angona (in arte Angon), suo allievo di pugilato, 17 anni, ha dedicato a lui. Una canzone permeata in ogni frase da una grande ammirazione per Veneruso.

"Mi ha insegnato a fare la boxe e non a prendere a "mazzate" gli altri, è stato per me un maestro di vita prima che di pugilato".

Ho conosciuto personalmente Alfredo Veneruso oltre quaranta anni fa e subito mi ha colpito il suo carattere semplice e umile, ma anche il desiderio che lo animava nel voler aiutare il prossimo. Infatti ha collaborato per anni con il padre francescano Luigi Rossi, della chiesa dell'Annunziata, nel prendersi cura dei bisognosi e come pugile ha sottratto alla strada tanti ragazzi di famiglie problematiche, portandoli in palestra.

Ma come è nata la sua passione per la boxe? Ce lo dice lui stesso: "Sono stato sempre attratto da questo sport fin da piccolo - dichiara Alfredo - a dieci anni ero già in palestra nonostante la regola prevista dei dodici anni minimo per iniziare". E così Alfredo ha cominciato a tirare i primi pugni, insieme a Ernesto Bergamasco, con il quale conseguì il titolo di maestro dopo un corso a Salerno, ad appena venti anni era diventato il maestro più giovane d' Italia.

 "L'anno successivo ero a Mugnano come istruttore - ci racconta Alfredo - dove sono stato per sette anni. Lì sono nati i miei primi campioncini. Altri nove anni sono stato collaboratore nella palestra di Ernesto alla Deriver".

Poi Veneruso si è dedicato alla famiglia, trasmettendo però ai quattro figli maschi questa passione. "Mario fin dai giochi della gioventù, a scuola, si è distinto, è stato due volte campione interregionale e ha disputato una finale per il titolo italiano dilettanti. Vincenzo è stato tre volte campione, del centro Italia, del centronord e del centro sud, partecipando anche ai campionati internazionali. Poi ha preferito passare dall'arte del pugilato a quella della ceramica, diventando un bravissimo decoratore".

E gli altri tuoi due figli, appassionati anche loro di boxe?

"Emanuele ha preferito l'Arma, fa il carabiniere, e Raffaele insegna grafica pubblicitaria, pur essendo entrambi maestri di pugilato".

La boxe è rimasta nel DNA della famiglia Veneruso, perché Mario tre anni fa ha aperto e gestisce una bellissima ed ampia palestra in via Vesuvio, la Ause Sporting Club. "Qui stanno nascendo dei bravi pugili - afferma fiero Veneruso - tra cui Francesco Mazzoccoli, vicecampione italiano dilettanti dei pesi massimi. Tra gli altri Francesco Sansone, Salvatore Capasso, Emanuele Zavarese, Vincenzo Gallo e Desiré Gallo, una ragazza di 14 anni. Tra i maestri Francesco Cuomo e Chiara Grillo".

Se non sbaglio, c'è anche una piccola campionessa in famiglia?

Alfredo sorride e ci risponde: “Sì, è Aurora, figlia di Mario, ha appena sette anni, è vicecampionessa italiana di danza aerea e ha vinto sette volte il criterium giovanile di pugilato. È lei il futuro del nostro pugilato, dopo 5 maschi nella famiglia Veneruso ora è una donna a renderci orgogliosi dei suoi iniziali primati che, speriamo, la porteranno verso traguardi ancora più ambiziosi".

Vuoi aggiungere qualche tua considerazione?

"Sì, vorrei ringraziare Natale Angona, un ragazzo che con la sua canzone mi ha prima sorpreso e poi emozionato, gli auguro una grande carriera come rapper".